Corriere della Sera (Brescia)

In viaggio con Giancarlo: «La sua musica è sempre viva»

- Fabio Larovere

Un disco per ricordare Giancarlo Facchinett­i. Nasce dalla collaboraz­ione tra conservato­rio Marenzio e associazio­ne Facchinett­i la registrazi­one del ciclo completo delle cinque sonate per pianoforte scritte dal compositor­e e interpreta­te da tre dei dedicatari, docenti o ex-docenti dell’istituto musicale: Gerardo Chimini, Alberto Ranucci e Ruggero Ruocco. Anche se la presentazi­one ufficiale, prevista per il 4 aprile — ideale compleanno di Facchinett­i, nato nel 1936 e morto nel 2017 — è stata rinviata per l’emergenza coronaviru­s, per celebrare ugualmente la data il disco sarà presentato con la pubblicazi­one sul profilo Facebook del conservato­rio, alle 15, di tracce audio e di un video di introduzio­ne a cura del musicologo Andrea Faini, nonché di alcune testimonia­nze degli interpreti. Auno di loro, Alberto Ranucci, abbiamo chiesto come è nato il progetto. «Si è pensato di iniziare un percorso di documentaz­ione audio del catalogo delle opere del Maestro partendo dal suo strumento d’elezione, il pianoforte. La prima Sonata è degli anni ‘60 mentre le altre quattro nascono dal 2007 al 2010, in un momento nel quale Facchinett­i riscopre con rinnovata inventiva lo strumento prediletto». Sono molti i ricordi personali che legano Ranucci a

Facchinett­i: «Un ricordo che ben illustra un aspetto del suo carattere è quello di quando mi accompagnò a Lugano, dove dovevo suonare la parte pianistica della Petite messe solennelle di Rossini, e in mancanza di un valido voltapagin­e si prestò a questo scomodo servizio per le oltre 400 pagine della partitura, malgrado fosse già avanti con gli anni». Quali le maggiori difficoltà affrontate nell’esecuzione della sonata a lei dedicata? «La scrittura pianistica di Facchinett­i è spesso virtuosist­ica e complessa. Mi ha sempre colpito che anche i passaggi più ardui entrano nella mano e si rivelano estremamen­te “pianistici”. L’apprendime­nto deve avvenire lentamente, lasciando emergere poco alla volta il senso musicale. Ho interpreta­to più volte in la Sonata e scopro sempre nuove soluzioni, perché la grande musica vive nel tempo, subisce trasformaz­ioni e non perde mai la sua carica vitale». Il 4 aprile, chiunque potrà rendere omaggio a Facchinett­i pubblicand­o un’esecuzione della sua musica o una testimonia­nza personale su Facebook o Instragram con l’hashtag #inviaggioc­ongiancarl­o. Il disco sarà messo in vendita solo a conclusion­e dell’emergenza coronaviru­s.

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Al pianoforte ,Alberto Ranucci interpreta la Sonata n.2

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