Concorsi e nomine sono bloccati A settembre c’è il rischio caos
Oggi è l’ultimo giorno di scuola, da domani ci sono le vacanze di Pasqua. Fa sorridere di questi tempi, i ragazzi in classe non ci vanno oramai dal 23 febbraio, ma è proprio così. Le lezioni a distanza proseguono con meno intralci ma qualche problema ovviamente c’è se — come ha ricordato l’Istat lunedì — un sesto delle famiglie con un minore in casa non ha un computer o un tablet in casa e se solo una famiglia su cinque ha a disposizione un dispositivo per ogni componente. In attesa di capire se e come riprenderà la scuola quest’anno (i più danno oramai per concluso l’anno scolastico) e come si svolgeranno gli esami di maturità, la ministra dell’Istruzione Azzolina ha annunciato che l’aggiornamento delle graduatorie d’istituto slitta e per quest’anno non se ne parla. Potrebbe sembrare faccenda da addetti ai lavori ma rischia di avere effetti molto pesanti sull’avvio del prossimo anno. Vengono rinnovate ogni tre anni, sono in scadenza, quelle attuali sono piene di personale di ruolo o che fa altro. Lo scorso anno la sperimentazione che c’è stata a Brescia (le graduatorie d’istituto gestite a livello provinciale) ha avuto non pochi problemi anche per questo motivo. Insomma, le graduatorie d’istituto datate non vanno bene per poter sperare di riempire i vuoti in cattedra dopo le nomine fatte con i canali principali e che comunque lasciano scoperti un bel po’ di posti. «Se non vengono aggiornate — spiega la segretaria della Cisl Scuola Luisa Treccani —, restano fuori tanti insegnanti ora in “messa a disposizione” (quelli fuori anche da queste graduatorie, ndr) e restano tanti nomi oramai non più attuali». E quindi ? «Si rischia di aggiungere caos a caos». Il motivo del mancato aggiornamento non è noto: «L’unica ipotesi è che stiamo parlando di numeri importanti — afferma Luisa Treccani —. In queste settimane le domande di trasferimento vengono gestite in smart working, ma ovviamente sono molti meno». Certo, nel frattempo diversi precari lamentano che hanno dovuto inventarsi intere giornate in modalità a distanza e per cui non riescono a capire perché il ministero non riesca a fare un passaggio così importante per la vita della scuola. Per Brescia il problema non è da poco: i supplenti precari chiamati dalle graduatorie ad esaurimento o d’istituto, sono circa un migliaio. Procedere alle nomine con graduatorie vecchie rischia di avere personale in cattedra dopo settimane dall’avvio dell’anno scolastico. Una piccola boccata d’ossigeno è arrivata dalle 4.500 immissioni in ruolo a livello nazionale. Per Brescia, a farla larga, sono un centinaio di persone. Poche. In modalità “attesa” anche il concorso straordinario per immettere 24 mila precari storici. Avrebbe dovuto tenersi proprio in queste settimane: «Avrebbe dovuto garantire la messa in ruolo di tanti docenti, alcuni anche con sette otto anni di servizio — osserva la segretaria Cisl —, adesso bisognerà capire in che modalità verrà fatto».