Basta annunci funebri sui muri L’elenco delle vittime solo online
Anche ad Angolo applicate le direttive: bisogna evitare gli assembramenti
Gli psicologi che in questo periodo rispondono alle chiamate di chi, isolato in casa o impaurito per un possibile contagio sul lavoro, cerca un po’ di conforto e sostegno, raccontano che nelle comunità più piccole, come quelle di montagna, le morti provocate dal coronavirus rischiano di lasciare un vuoto incolmabile a livello familiare o nelle relazioni sociali perché non si possono celebrare i funerali: «Non c’è nessuna processione al cimitero — racconta una dottoressa in servizio a Esine — non c’è nessun abbraccio, e così è impossibile elaborare il lutto trovando un senso alla separazione». Strano a dirsi, in una società che si è definita liquida. Eppure.
Il senso di questa mancanza è pienamente avvertito dai sindaci della valle Camonica che però hanno chiesto ai loro concittadini un ulteriore sacrificio: per rispettare i dettami contenuti nelle varie ordinanze regionali e governative, dai paesi sono spariti gli annunci funebri. Anche in quel pezzo di marciapiede avanti alle plance solitamente riservate alle affissioni comunali rischiano di formarsi assembramenti dove il perfido coronavirus trova un pertugio per infilarsi e aggredire i polmoni. Meglio evitare dunque.
Così, l’ultimo sindaco che ha deciso di fermare l’affissione degli annunci funebri è stato Alessandro Morandini, il primo cittadino di Angolo Terme. Medico all’ospedale di Cremona, si è preso un paio di giorni per tornare a casa e prima di tornare al fronte ha firmato l’avviso di sospensione del servizio di affissione, gestito direttamente dal comune. «Siamo ancora in una situazione di emergenza – spiega – purtroppo non possiamo e non dobbiamo dimenticarlo. Anche se la propagazione del contagio sta rallentando, e la paura di conseguenza sembra affievolirsi, l’insidia è dietro l’angolo. Così abbiamo deciso di non affiggere più nessun annuncio funebre». Ma in tempi di Covid-19, tra una videochiamata ai nonni e una lezione da casa, la tecnologia viene in aiuto: le pagine dei siti internet dei comuni, o le pagine sui social network, sono diventate le nuove vetrine davanti alle quali l’assembramento è solo sentimentale. Così, sul sito del comune di
Angolo Terme ecco comparire, listato a lutto, il link all’elenco dei necrologi: in meno di un mese, fra il 5 marzo e il 3 aprile scorsi, sono quattordici le persone che la comunità di Angolo Terme (2.300 anime circa) non rivedrà più camminare per strada, fare la spesa in negozio, andare a messa.
La decisione di non affiggere più gli annunci funebri era già stata presa anche da altri sindaci fra cui Massimo Maugeri,
Le disposizioni
Il sindaco, medico a Cremona, ha firmato l’ordinanza prima di tornare in corsia
sindaco di Bienno: «Sapere chi muore in paese non è banale voyeurismo o infimo pettegolezzo, ma è una modalità di cui le nostre comunità dispongono per restare unite. Ce ne rendiamo conto osservando il gran numero di accessi che registriamo sul nostro sito internet e sulla nostra pagina Facebook».