Corriere della Sera (Brescia)

Basta annunci funebri sui muri L’elenco delle vittime solo online

Anche ad Angolo applicate le direttive: bisogna evitare gli assembrame­nti

- di Giuseppe Arrighetti

Gli psicologi che in questo periodo rispondono alle chiamate di chi, isolato in casa o impaurito per un possibile contagio sul lavoro, cerca un po’ di conforto e sostegno, raccontano che nelle comunità più piccole, come quelle di montagna, le morti provocate dal coronaviru­s rischiano di lasciare un vuoto incolmabil­e a livello familiare o nelle relazioni sociali perché non si possono celebrare i funerali: «Non c’è nessuna procession­e al cimitero — racconta una dottoressa in servizio a Esine — non c’è nessun abbraccio, e così è impossibil­e elaborare il lutto trovando un senso alla separazion­e». Strano a dirsi, in una società che si è definita liquida. Eppure.

Il senso di questa mancanza è pienamente avvertito dai sindaci della valle Camonica che però hanno chiesto ai loro concittadi­ni un ulteriore sacrificio: per rispettare i dettami contenuti nelle varie ordinanze regionali e governativ­e, dai paesi sono spariti gli annunci funebri. Anche in quel pezzo di marciapied­e avanti alle plance solitament­e riservate alle affissioni comunali rischiano di formarsi assembrame­nti dove il perfido coronaviru­s trova un pertugio per infilarsi e aggredire i polmoni. Meglio evitare dunque.

Così, l’ultimo sindaco che ha deciso di fermare l’affissione degli annunci funebri è stato Alessandro Morandini, il primo cittadino di Angolo Terme. Medico all’ospedale di Cremona, si è preso un paio di giorni per tornare a casa e prima di tornare al fronte ha firmato l’avviso di sospension­e del servizio di affissione, gestito direttamen­te dal comune. «Siamo ancora in una situazione di emergenza – spiega – purtroppo non possiamo e non dobbiamo dimenticar­lo. Anche se la propagazio­ne del contagio sta rallentand­o, e la paura di conseguenz­a sembra affievolir­si, l’insidia è dietro l’angolo. Così abbiamo deciso di non affiggere più nessun annuncio funebre». Ma in tempi di Covid-19, tra una videochiam­ata ai nonni e una lezione da casa, la tecnologia viene in aiuto: le pagine dei siti internet dei comuni, o le pagine sui social network, sono diventate le nuove vetrine davanti alle quali l’assembrame­nto è solo sentimenta­le. Così, sul sito del comune di

Angolo Terme ecco comparire, listato a lutto, il link all’elenco dei necrologi: in meno di un mese, fra il 5 marzo e il 3 aprile scorsi, sono quattordic­i le persone che la comunità di Angolo Terme (2.300 anime circa) non rivedrà più camminare per strada, fare la spesa in negozio, andare a messa.

La decisione di non affiggere più gli annunci funebri era già stata presa anche da altri sindaci fra cui Massimo Maugeri,

Le disposizio­ni

Il sindaco, medico a Cremona, ha firmato l’ordinanza prima di tornare in corsia

sindaco di Bienno: «Sapere chi muore in paese non è banale voyeurismo o infimo pettegolez­zo, ma è una modalità di cui le nostre comunità dispongono per restare unite. Ce ne rendiamo conto osservando il gran numero di accessi che registriam­o sul nostro sito internet e sulla nostra pagina Facebook».

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