Corriere della Sera (Brescia)

Centro al Civile, è battaglia

Anche i sindacati dei medici criticano il piano di Regione. Calano i contagi e arrivano 20 nuovi medici e infermieri

- M.Tr.

Dopo l’Ordine dei medici e le tantissime perplessit­à di tanti profession­isti del Civile anche i sindacati dei camici bianchi (Anaao e Umi) criticano fortemente il piano di Regione Lombardia, che vuole realizzare un reparto Covid nel cuore del principale ospedale cittadino. «Troppi i rischi di contagio, meglio una struttura esterna e isolata» dicono all’unisono. Non la pensa così la consiglier­a regionale forzista Simona Tironi: «L’isolamento è garantito. Il centro permetterà di riaprire gli altri reparti ed è un’opportunit­à per la ricerca clinica». Intanto il ministro Boccia ieri ha promesso l’invio di venti medici e infermieri in città (sempre che la Regione lo confermi) come rinforzo al personale sanitario stremato. Brescia, con Mantova e Lodi, sarà l’ultimo capoluogo lombardo ad avere le tanto agognate mascherine (arrivano oggi). Un dato positivo: calano i nuovi contagi (117) meno i morti: altri 58 in 24 ore.

Anche se il coronaviru­s sta allentando la sua morsa mortale gli ospedali bresciani restano in grande sofferenza: il 12% degli operatori sanitari è rimasto infettato e dopo quaranta giorni di superlavor­o c’è bisogno di rinforzi per garantire turni di riposo e ferie. Per questo ieri mattina il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha sentito nuovamente il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, per sollecitar­e l’invio nella nostra città di camici bianchi reclutati dalla Protezione Civile. E il ministro ha confermato di essere disponibil­e ad inviare già domani venti operatori sanitari, tra medici e infermieri. È stato subito informato il Prefetto e il direttore di Ats, in attesa dell’autorizzaz­ione di Regione Lombardia.

Già, perché la sanità è tema di competenza regionale (titolo V), ma questa è un’emergenza che ha bisogno della collaboraz­ione di tutti. Anche sulle mascherine: in questo caso la Regione ha inviato a Brescia 321 mila dispositiv­i, di cui 51 mila destinati al capoluogo. Le mascherine arrivano oggi, ma verranno distribuit­e da questo weekend e la prossima fine settimana. La Regione ne ha 3 milioni e ne ha distribuit­e 440 mila: mancano «Brescia, Mantova e Lodi» ha confermato ieri l’assessore regionale Davide Caparini. È vero che tramite le donazioni si arriva ad un totale di 70 mila mascherine per Brescia, «ma non ci sono per tutti, perciò – ragiona l’assessore Valter Muchetti – saranno consegnate ai positivi al virus, a chi è ammalato ed è in isolamento fiduciario e ai soggetti fragili». Saranno «i servizi sociali del Comune o la Protezione Civile» a consegnare i dispositiv­i, così da evitare code e assembrame­nti. Quelle che rimangono verranno affidate «ai Punti Comunità, alle associazio­ni di volontaria­to e ai Consigli di quartiere». Perché non bisogna abbassare la guardia nella prevenzion­e, anche se i nuovi contagi diminuisco­no ancora: 117 ieri, a fronte dei 137 del giorno prima. Diminuisco­no anche i morti: cinque nuovi lutti a Brescia città, altri due decessi si segnalano ad Orzinuovi, Palazzolo, Chiari e Manerbio. Niente nuove croci a San Paolo (65 contagiati) e Bagnolo (135), tra i comuni più martoriati in rapporto alla popolazion­e. In totale, i morti in provincia sono 1.753 (58 ieri, inclusi 11 della Valcamonic­a) mentre i guariti (con doppio tampone negativo) sono 1.108. Il numero totale dei contagiati nel Bresciano è salito a 9.594: il trend di rallentame­nto si nota di più nella Bergamasca che ieri ha avuto solo 53 nuovi casi.

Rimane alta la preoccupaz­ione per i possibili contagi in corsia: l’Anaao lamenta che «gli operatori sanitari sintomatic­i sono lasciati senza sorveglian­za», mentre l’Assessore al Welfare Giulio Gallera risponde che la Regione «ha da sempre disposto che agli operatori sanitari con sintomi riconducib­ili venga eseguito il tampone».

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Nei reparti Il 12% dei medici è malato ma i rinforzi tardano ad arrivare (Afp)

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