La Serie A vicina alla resa Per il Brescia niente Serie B
E Cellino scrive ai bresciani: «Orgoglioso di essere il vostro presidente»
La ripresa del campionato è un puntino sempre più lontano. La permanenza del Brescia in Serie A ora non è più utopia. Anzi, pare un’ipotesi sempre più probabile. Non siamo ancora ai titoli di coda, ma quasi: domani è prevista una riunione dei club di Serie A e oggi la Bundesliga deciderà il proprio destino. E il Brescia? A Roma vogliono evitare una lunga estate di ricorsi, per questo la cancellazione delle retrocessioni prende quota.
La ripresa del campionato è un puntino sempre più lontano. La permanenza del Brescia in Serie A ora non è più utopia. Anzi, pare un’ipotesi sempre più probabile. Giorno dopo giorno, prende corpo la convinzione — non più supposizione — che questa stagione maledetta non debba concludersi. E vada cancellata. Le ulteriori martellate a un castello già poco strutturato le hanno inferte ieri Vincenzo Spadafora e Pierpaolo Sileri. Stesso partito, i Cinque Stelle, diverso il ruolo nel governo ma di primo piano: ministro dello sport e viceministro della salute. Non siamo ancora ai titoli di coda, ma quasi: domani è prevista una riunione dei club di Serie A e oggi la Bundesliga deciderà il proprio destino. Se anche Angela Merkel decretasse lo stop agli sport di squadra, come avvenuto in Francia, si alleggerirebbe il peso della scelta per l’Italia. E il Brescia? Resterà in Serie A o verrà retrocesso d’ufficio, qualora fossero cristallizzate le posizioni alla ventiseiesima giornata? A Roma vogliono evitare una lunga estate di ricorsi, per questo la cancellazione delle retrocessioni prende quota. Nel clan delle rondinelle, c’è cauto ottimismo. Va convinta la Serie B ad accettare solo due promozioni, ma spedire d’ufficio Spal e Brescia al piano di sotto, senza poter disputare ancora 12 turni, aprirebbe scenari giudiziari spinosi.
L’ipotesi dei play off e dei play out decolla. E il primo passo verso il futuro, senza dimenticare il passato e il presente, lo ha fatto recapitare ieri Massimo Cellino ai bresciani: «Da tempo pensavo di rivolgermi a voi, ma mi mancavano le parole — recita il testo — strozzate dall’angoscia e dal dolore che ho sentito miei durante il periodo peggiore dell’emergenza, vissuta al vostro fianco. Una situazione del genere avrebbe messo in ginocchio chiunque: non i bresciani! E così ho capito che non sono luoghi comuni quelli che vi vogliono come gente che non molla mai e va sempre a testa alta. State dando una lezione all’Italia. Vi ho visti e sentiti piegati dalle lacrime e dalle preoccupazioni per il futuro: eppure vi siete messi al servizio del prossimo, rendendovi protagonisti di straordinari e silenziosi gesti di solidarietà, al fianco dei più fragili, senza chiedere nulla in cambio. Questo è lo spirito dei bresciani, è lo spirito del Brescia! E mi sono sentito fiero più che mai di essere il vostro presidente. Ora è arrivato il momento di dirvi grazie, di cuore: siamo tutti attesi da grandi sfide, ma mi dà forza sapere che a tenere alta la bandiera del Brescia ci siete voi: quella bandiera è la vostra casa, la nostra casa. E insieme continueremo a difenderla». Forse in Serie A.