Test per le rondinelle ma il Brescia resta fermo In pista gli olimpici
Solo test medici per le rondinelle: oggi la decisione Sono già tornati al lavoro gli atleti olimpici Vanessa Ferrari: «Finalmente basta garage, era ora»
Come il primo giorno di scuola dopo la sosta forzata. Sul campo, o in palestra, è iniziata la fase due per alcuni big dello sport. Le rondinelle, invece, si sono ritrovate solo al Panathleticon di via Moro. Gli allenamenti possono aspettare, Cellino ha predisposto lo svolgimento dei test medici indicati dal protocollo avallato da Lega Calcio e Coni. Terminato questo step, in attesa del via libera regionale per i tamponi e i test sierologici agli atleti (attendono anche l’Atalanta e le due milanesi), la società deciderà poi se organizzare fino al 18 maggio gli allenamenti individuali al centro sportivo di Torbole. Altrove c’è chi ha varcato le soglie della propria «casa sportiva» già ieri, alcuni lo faranno oggi. A Brescia no. Il club resta contrario alla ripresa del campionato, tra i pochi ad aver manifestato solidarietà al ministro Spadafora, pur facendo fronte compatto con gli altri convitati di Serie A (l’eventuale cancellazione, per salvaguardare l’ultima rata dei diritti tv, deve essere decisa dal governo: domani il giorno chiave, dopo il parere ultimo di Angela Merkel) per concludere una stagione cui mancano ancora 12 giornate.
Accolti dal dottor Ugo Luciani, in collegamento diretto con il presidente Maurizio Casasco, in prima linea nella composizione di un protocollo nazionale inattaccabile, ieri pomeriggio hanno effettuato i test sei atleti: Daniele Dessena, Birkir Bjarnason, Bruno Martella, Emanuele Ndoj, Ernesto Torregrossa e Alfredo Donnarumma. Muniti di mascherina, sono stati sottoposti al controllo della temperatura prima dei controlli di rito: serve valutare lo stato di forma dei tesserati, prima di passare all’eventuale fase tre. Stamane toccherà a Sandro Tonali e agli altri giovani del gruppo, domani a Mario Balotelli con sette compagni, mentre sono ancora all’estero il tecnico Diego Lopez e tre stranieri:
Ales Mateju, Nikolas Spalek e Jaromir Zmrhal.
A tutti sarà richiesta la quarantena di 14 giorni al rientro, previsto per questa settimana se non arriverà prima lo stop definitivo al calcio. Erano già a Brescia, pronte a rimettere la divisa da allenamento, Vanessa Ferrari e altre 13 compagne della Brixia e della nazionale di ginnastica artistica, ieri al lavoro in palestra (al mattino) e all’esterno del PalAlgeco (nel pomeriggio). La farfalla di Orzinuovi ha raccontato l’ennesimo giorno uno della sua carriera, costellata di stop e orgogliose ripartenze: «Allenarsi a casa senza le attrezzature necessarie era complicato — ha detto — ho sfruttato tutti i giorni il garage per restare in forma ma sono abituata ad alzare sempre l’asticella e a un certo punto, senza le attrezzature, diventa complicato e pericoloso. Con il mio allenatore Enrico Casella abbiamo elaborato un piano di base, per farci trovare pronti ai vari scenari da qui in avanti. Cercherò di fare il possibile per essere pronta al momento necessario». Entusiasta del ritorno in canoa Giovanni De Gennaro, con il pass già in tasca per Tokyo. Il roncadellese, insieme ai compagni del CC Brescia, ha sfruttato il campo slalom di Vobarno. La famiglia Lamberti si sta attrezzando per mettere a regime, da domani, la piscina per gli allenamenti degli atleti di interesse nazionale della Gam. Già in bici i ciclisti di punta (auguri a Sonny Colbrelli, padre da domenica del piccolo Tomaso), si sono messi ai blocchi di partenza anche i velocisti Hassane Fofana e Marcell Jacobs. Una regola per tutti: nessun abbraccio. Ma la gioia di un atleta, che torna a sentirsi tale, si legge negli occhi.