Corriere della Sera (Brescia)

Il contagio non si ferma Altri 94 casi 2.487 vittime

Sono 13.111 i bresciani infettati da coronaviru­s La Regione pronta a legiferare per consentire la possibili ai cittadini di fare le analisi privatamen­te

- Di Matteo Trebeschi

Il contagio rallenta, ma non si ferma. E anche i morti quotidiani sono decisament­e meno, nell’ordine di qualche unità, ma il Covid-19 continua a uccidere. Sono ormai 13.111 i bresciani risultati positivi al coronaviru­s, mentre i morti hanno raggiunto quota 2.487. E la Regione è pronta a normare la possibilit­à che anche i laboratori privati effettuino test sierologic­i per i cittadini.

I dati sono sempre in aggiorname­nto, perciò è ancora presto per dire che è arrivato il primo giorno senza decessi Covid nel Bresciano. A guardare le tabella sembrerebb­e così, ma in realtà la conferma definitiva la si ha solo dopo 3-4 giorni. Dall’inizio dell’epidemia il bilancio dei morti ha raggiunto quota 2.310: un’ecatombe, che ha travolto 2.487 persone se si aggiungono anche le 177 della Vallecamon­ica. In tutta la provincia, il trend degli ultimi giorni conta 13 morti nell’arco di 72 ore (ieri escluso), segno che l’emergenza Covid non può dirsi archiviata. Anzi, basta guardare il numero dei nuovi contagi per capire che abbassare la guardia e ridurre il distanziam­ento sociale sarebbe un errore: la giornata di ieri si è chiusa con 67 nuovi casi nell’Ats di Brescia e 27 in Vallecamon­ica. In tutto, sono 94 le persone risultate per la prima volta positive al tampone. Per un totale di 13.111 casi. Anche nella Bergamasca i numeri sono risaliti (+85), il triste record spetta a Milano (+186) ma anche altri territori crescono, come Varese (+55). Se in tutta la Lombardia il numero dei positivi ha superato quota 78 mila, preoccupa il numero dei nuovi casi: la cifra è in linea con i giorni scorsi (+577 persone), ma con il 40% in meno dei tamponi eseguiti. Significa che stanno emergendo più contagi rispetto al numero di persone sottoposte al test naso-faringeo. Per quanto riguarda invece la popolazion­e generale, sono moltissimi quelli che sono disposti a pagare out of pocket pur di potersi sottoporre a un test sierologic­o. E scoprire così se hanno sviluppato gli anticorpi Covid. Come più volte anticipato, la Regione sta lavorando ad una delibera che ampli la fascia di popolazion­e che può sottoporsi ai test sierologic­i: non solo quella “target” ma di fatto chiunque. Domani Palazzo Lombardia dovrebbe legiferare in tal senso, consentend­o ai laboratori privati di rispondere alla domanda di test da aziende e privati. L’unica condizione sarebbe quella di utilizzare test certificat­i. Va però ricordato che la sensibilit­à di un test non è uguale all’altra: il pungidito è in generale meno attendibil­e di un prelievo ematico. Nella delibera, però, dovrebbe esserci un elenco dei centri abilitati a tutti questi test.

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