E in consiglio sul virus nasce l’asse Pd-Forza Italia
Nasce un’asse tra maggioranza e Forza Italia in seno al Consiglio comunale per gestire il delicato periodo post emergenza sanitaria. Il sindaco apre alle opposizioni per lavorare su progetti seri: se mettessimo in pratica quello della Lega andremmo in default.
Il primo consiglio comunale in streaming, con consiglieri e sindaco in videoconferenza nelle loro abitazioni, inizia con il doveroso minuto di silenzio per le troppe vittime della pandemia. Il presidente Roberto Cammarata si commuove ricordando gli ex amministratori e uomini che hanno vissuto per la Leonessa (Cesare Trebeschi, Sandro Mazzola, Riccardo Pozzi, Santo Colonna, don Diego Gabusi, don Angelo Cretti, Piero Platto, Pierangelo Gramignola, Alberto Bottardi, Sandro Marelli, Vittorio Rosellini (Arduino), Giuseppina Ferrari vedova Martinazzoli). Poi inizia il dibattito a distanza, inizialmente ovattato, con la Lega che interroga l’amministrazione sulla storia infinita dell’eliporto per il 118 (l’assessore all’Urbanistica Tiboni risponderà che il Pgt prevede più zone ma la scelta è di Areu e ora si attende l’esito della manifestazione di interesse). Anche nell’era Covid le distanze politiche non tardano ad emergere: il tema centrale è quello degli aiuti alla città, condensato nella variazione al bilancio da 3,5 milioni che ratifica il milione ricevuto dal Governo (per i buoni pasto) ed i 2,5 milioni del fondo Sostieni Brescia (1,25 milioni arrivano da Banca d’Italia e 800 mila da A2A). La Lega, prima con Davide Giori Cappelluti poi con Simona Bordonali, chiede maggiori sforzi economici: mille euro a tutte le famiglie con Isee sotto i 35 mila euro e 2mila euro a fondo per tutte le attività commerciali costrette a chiudere oltre all’abolizione di tutte le tasse. Una serie di proposte bollate come propagandistiche dal sindaco Del Bono, disposto a collaborare con le opposizioni «ma se dimostrano onestà intellettuale e proposte concrete, come quelle di Forza Italia. La Lega non può chiedere manovre che ci costerebbero 100 milioni di euro, andremmo in default e non potremmo più garantire servizi ai cittadini». Il primo cittadino ricorda la gravità delle scelte fatte: i disperati appelli per avere più terapie intensive, dispositivi di protezione, tamponi, sostegno alle Rsa. E rivendica le scelte economiche fatte: tributi congelati fino a luglio, cancellazione della tassa per l’occupazione di suolo pubblico (Cosap) da febbraio a giugno, creazione di un fondo per contribuire al pagamento della Tari a bar e negozi, mille euro a 360 lavoratori autonomi fermati dal Covid, i buoni pasto e i 250 euro a 250 famiglie per i funerali, «ma non possiamo dare tutto a tutti». L’assessore al Bilancio Fabio Capra aggiunge: « siamo disponibili a qualsiasi confronto ma che siano ragionevoli: solo i mille euro a famiglia costerebbero 90 milioni». (p.gor.)
«No alla propaganda»
Del Bono e Capra bocciano le proposte del Carroccio come propagandistiche: dare mille euro a famiglia costa 90 milioni