Il Consiglio regionale dà il suo via libera al piano da 3 miliardi: «Subito 400 milioni agli enti locali»
Votato all’unanimità il «Piano Marshall» di Attilio Fontana Alla provincia di Brescia andranno subito 50 milioni per far ripartire i cantieri di scuole e infrastrutture viarie
Non sarà per volumi, come è stato definito dai promotori, un Piano Marshall. Ma comunque il via libera dato ieri dal Consiglio Regionale della Lombardia — 74 voti favorevoli, zero contrari e un astenuto — al programma biennale di investimenti economici da 3 miliardi di euro va incontro alle richieste del tessuto produttivo che nelle scorse settimane ha premuto per un’iniezione di capitali pubblici in grado di cantierizzare una serie di interventi e di opere necessarie a far ripartire la macchina dell’economia.
Nello specifico, il piano votato ieri prevede uno stanziamento di 51 milioni e 350 mila euro per le Province, 348 milioni e 650 mila euro per i Comuni per opere pubbliche da iniziare entro il 31 ottobre, 2 miliardi e 470 milioni di euro per interventi per la ripresa economica e 130 milioni di euro per investimenti strategici. Altri 10 milioni di euro vengono poi stanziati per la produzione di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale e, infine, 82 milioni di euro sono per il personale sanitario attivo durante l’emergenza Covid-19. «Si tratta di un investimento senza precedenti — ha commentato il governatore Attilio Fontana — che, in ogni fascia di intervento, supera di gran lunga i fondi del governo per le città».
Per il nostro territorio, la quota parte equivarrà a 50 milioni di euro, di cui due milioni per il capoluogo. «Brescia riparte dai cantieri e dagli investimenti — ha detto Claudia Carzeri, presidente della Commissione territorio e infrastrutture —: una proposta di legge che recepisce molte delle istanze che Forza Italia ha presentato nell’ultimo periodo, con un grande lavoro di coordinamento e di sintesi da parte della commissione che presiedo. Da Regione Lombardia — ha proseguito — verranno messe a disposizione risorse che serviranno a far partire subito lavori e cantieri per la manutenzione delle strade, per gli impianti sportivi, le scuole, i viadotti e per la prevenzione dei dissesti idrogeologici. I sindaci possono così intervenire in maniera tempestiva realizzando opere necessarie e creando ricchezza e lavoro per i propri territori».
Sulla stessa linea l’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi: «Il piano Fontana è diventato realtà. Ancora una volta la Regione dà liquidità agli enti locali per far ripartire le opere pubbliche entro la fine dell’anno». «Oggi è una giornata storica in quanto abbiamo approvato la legge più importante di questa legislatura — è stato l’intervenuto in aula di Alessandro Corbetta, consigliere regionale della Lega —. Dovremo però indebitarci per poter disporre dei 3 miliardi. Davvero paradossale, se si pensa che ogni anno regaliamo a Roma 54 miliardi, soldi prodotti dai lombardi che non fanno più ritorno sul territorio».
Perplessità circa le coperture finanziarie sono state sottolineate anche da Gian Antonio Girelli del Pd: «Appoggiamo la manovra per senso di responsabilità e di collaborazione ma non ci è chiaro come verrà finanziato, dato che si è parlato di un non ben definito nuovo mutuo — è il suo ragionamento —. Inoltre, a parte i 400 milioni ai Comuni, vorremmo capire meglio i capitoli d’intervento del grosso del piano. Disponibili comunque a sederci e a discuterne insieme».
E, sulla messa a terra dei primi 400 milioni indirizzati agli enti locali, è intervenuto anche il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi: «È chiaro che ai Comuni dovranno essere garantiti anche strumenti e modalità che consentano loro di semplificare le procedure amministrative e di accelerare i tempi di assegnazione dei lavori, superando i numerosi ostacoli burocratici che troppo spesso creano inutili lungaggini e complicazioni scoraggiando la realizzazione delle opere».