Corriere della Sera (Brescia)

«Studiando le pensioni di guerra ricostruis­co la storia del paese»

Il sindaco di Voltido: un libricino che regalo ai discendent­i dei nostri Caduti

- di Giovanni Gardani

CREMONA Giorgio Borghetti da un anno è il sindaco di Voltido: statistica­mente il terz’ultimo paese della provincia di Cremona per abitanti (360), ma non sono i numeri a fare la Storia. Borghetti s’è mosso affinché, con il Monumento ai Caduti del paese in restauro, i nomi scritti sulla lapide trovassero un volto e una storia. Compilare le biografie dei 19 concittadi­ni morti al fronte della Seconda guerra mondiale, più un partigiano caduto durante la Resistenza, in un opuscolo da 50 pagine distribuit­o ai famigliari, è stato lo sforzo minore. La ricerca, invece, è stata davvero tra «sudate carte».

«Da primo cittadino — racconta Borghetti — mi sono affacciato all’archivio comunale, eppure ho reperito buona parte delle informazio­ni dove meno mi sarei aspettato». Il faldone giusto è spuntato dopo ore di ricerca. «Quando si parla di Caduti — racconta il sindaco, da sempre grande appassiona­to di storia locale, tanto che nel 2019 mandò alle stampe un carteggio tra la nonna materna e il figlio, impegnato al fronte — si parla di pensioni di guerra. Chiarament­e, dopo il 1945, il Governo italiano concedeva ai parenti delle vittime un corrispett­ivo in denaro, per la cui concession­e servivano verifiche. I parenti dei soldati morti, cioè, dovevano essere in grado di dimostrare che il congiunto fosse effettivam­ente perito in guerra. E così, nel faldone dedicato alle pensioni di guerra, ho trovato tutto: mini biografie dei Caduti, dove avevano combattuto, dove erano morti oppure se risultavan­o dispersi. Mancava un tassello». Ossia? «Una fotografia per ciascuno di loro. E in questa seconda ricerca mi hanno aiutato molti concittadi­ni, i discendent­i dei Caduti. Ne è uscito un lavoro soddisface­nte, inseguito non per vanagloria personale, ma per offrire un ricordo a queste persone, che andasse oltre nome, cognome e data di nascita e di morte».

L’opuscolo si chiude con le fotografie anche di alcuni dei sopravviss­uti al mostro bellico: tra questi Tolmino Cauzzi, morto lo scorso 10 aprile e ultimo reduce dei campi di concentram­ento nazisti. Ma gli scatti ricordano pure le rimpatriat­e dei reduci davanti al Monumento ai Caduti in piazza, e due vicende particolar­i. «Il rientro a Voltido — rivela il sindaco Borghetti — nel 1994 e nel 2005, dei resti di Milton Ferrari e di Primo Ruggeri, che erano stati seppelliti in fretta tra Russia e Germania, dove erano periti».

All’appello, oggi, mancano ancora quattro fotografie: di Angelo Ferrari, Ferdinando Copercini, Attilio Ghidoni e Pietro Galasi. «Se qualche parente avesse un loro primo piano, sarei lieto di completare la mia ricerca», spiega il primo cittadino, che già rilancia la prossima sfida: «Vorrei realizzare qualcosa di simile per i nostri Caduti del 1915-1918». Il viaggio della piccola Voltido non s’è ancora concluso.

 ?? (foto Rastelli) ?? L’album Sopra, alcune foto raccolte da Giorgio Borghetti, sindaco di Voltido, piccolo paese in provincia di Cremona. Appartengo­no ad alcuni dei 19 abitanti del paese caduti al fronte durante la Seconda guerra mondiale. Il sindaco ha ricostruit­o le loro storie studiando le pensioni di guerra. Da questo lavoro ne ha ricavato un libretto di cinquanta pagine che ha regalato ai discendent­i dei Caduti durante il conflitto
(foto Rastelli) L’album Sopra, alcune foto raccolte da Giorgio Borghetti, sindaco di Voltido, piccolo paese in provincia di Cremona. Appartengo­no ad alcuni dei 19 abitanti del paese caduti al fronte durante la Seconda guerra mondiale. Il sindaco ha ricostruit­o le loro storie studiando le pensioni di guerra. Da questo lavoro ne ha ricavato un libretto di cinquanta pagine che ha regalato ai discendent­i dei Caduti durante il conflitto
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