Corriere della Sera (Brescia)

L'amore ai tempi del Covid Doppie nozze in Broletto

Ieri le prime celebrazio­ni dopo la quarantena

- Orlando

Dovevano sposarsi il 12 marzo, poi la pandemia ha fermato tutto, ma loro non hanno disdetto, hanno solo posticipat­o la data e ieri le due coppie si sono presentate in Broletto per celebrare le attese nozze. Giuseppe e Cecilia presto allarghera­nno la famiglia, mentre Luisa e Paolo vivono insieme da vent’anni: «Perché aspettare ancora».

Luisa Basso e Paolo Parizzi sono stati insieme vent’anni prima di decidere di sposarsi: la data scelta, il 12 marzo, è capitata nel mezzo di una pandemia globale. Tutto da posticipar­e (ancora): sono diventati marito e moglie ieri, con corredo di guanti e mascherine (consentito toglierle solo per il bacio di rito), davanti ai testimoni e agli amici contati sulle dita di una mano.

Per due volte le ambulanze che corrono a tutto volume sotto le finestre spalancate del Broletto interrompo­no la lettura del codice e ricordano che non è un momento come gli altri, casomai ce ne fosse bisogno. Mancano gli applausi, i baci e gli abbracci, le foto con gli invitati. Le congratula­zioni arrivano via whatsapp, la festa è rimandata. Ma l’emozione c’è, assicurano gli sposi.

«Anche se con qualche intoppo rispetto a un matrimonio normale — dice Paolo — è una bella festa lo stesso. Altrimenti chissà quando avremmo potuto farlo». Quello che più ricorderan­no della giornata? «Voi», rispondono insieme. Intendono giornalist­i, fotografi, telecamere: anche la ripresa dei matrimoni dopo il lockdown totale fa notizia. Si torna a sposarsi, senza folle di parenti e amici né riceviment­i, ma ci si sposa.

Ieri le prime due cerimonie, celebrate dall’assessore Federico Manzoni, dopo due mesi senza scambi di promesse. In primavera solo a palazzo Broletto si celebrano in media 7 matrimoni ogni giovedì, quest’anno per il mese di aprile non saranno più di una decina in tutto: la maggior parte è stata rimandata a data da destinarsi.

Pochi minuti prima di Luisa e Paolo si sono sposati Cecilia Guercio e Giuseppe Acquaviva. Entrambi di Palermo, a Brescia non hanno parenti: la festa per loro sarà in Sicilia, quando potranno tornarci. Cecilia è al settimo mese di gravidanza: «Si chiamerà Vittorio come mio padre», dice Giuseppe, titolare di una pizzeria d’asporto.

«Dopo la cerimonia? Torno a impastare: in questi giorni non mi sono mai fermato». Il bouquet per Cecilia l’ha preparato lui, «con i fiori del giardino».

Sulle fedi «c’è ancora incisa la data che avevamo scelto per sposarci, il 12 marzo. Ci hanno avvisati meno di 24 ore prima che non si poteva più fare. Potevamo scegliere se annullare tutto o rimandare, abbiamo prenotato la prima data utile».

A fine cerimonia Giuseppe scherza: «A un certo punto stavo svenendo, sì, ma non per l’emozione: con la mascherina non avevo ossigeno».

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(Foto Ansa) Il matrimonio in Broletto Sì sussurrato sotto la mascherina per Cecilia e Giuseppe, una delle due coppie unite ieri in matrimonio
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Cecilia e Giuseppe, un lungo bacio dopo il tanto atteso sì
Oggi sposi Cecilia e Giuseppe, un lungo bacio dopo il tanto atteso sì

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