Sulla cresta dell’onda
Trasloca in streaming lo «Skate & Surf Film Festival»: proiezioni, mostre e contest «da casa»
Èuna storia di successo quella dello «Skate and Surf Film Festival», rassegna cinematografica che negli scorsi tre anni ha animato gli ampi saloni e cortili di Base Milano, all’ex-Ansaldo, vedendo i suoi spettatori aumentare da 9 mila a 25 mila nei 4 giorni di evento. Quest’anno le aspettative erano forse ancora più alte, al punto che a inizio febbraio gli organizzatori avevano proposto un’anticipazione della quarta edizione in Triennale, location in quel periodo perfetta data la presenza dell’installazione sitespecific dell’artista sudcoreano Koo Jeong A: una pista da skate fluorescente per evoluzioni a suon di musica. L’emergenza coronavirus ha sconvolto i piani, ma dopo qualche esitazione i promotori hanno deciso di non rinunciare del tutto al loro appuntamento e di digitalizzarlo: è così che è nato il «Virtual Skate and Surf Film Festival», che da oggi a domenica, tutti i giorni dalle 18.30 a mezzanotte, consentirà di vedere gratuitamente su www.ssff.it circa 40 opere tra corti e mediometraggi semplicemente cliccando sulla scritta «Stream Live».
«In questa fase di grande difficoltà reinventarsi è necessario», spiega il direttore artistico Luca Merli, già noto per aver diretto, nel 2010, il «surf movie» «Onde Nostre». «Proprio quel film, con il riscontro che ha ottenuto a livello internazionale, mi ha permesso di conoscere tutta una serie di rassegne cinematografiche dedicate allo skate e al surf che all’estero erano già realtà consolidate. In Italia non avevamo eventi simili, perciò ho pensato di crearne uno, dopodiché per rendere il format più adatto a una città senza mare come Milano ho scelto di coinvolgere la comunità degli skater». Ora è il momento del trasloco, pur se temporaneo, sul web, ma il programma delle proiezioni, questa volta da seguire in diretta streaming, resta fitto e non privo di anteprime per l’Italia, tra cui quella di «Shanghai 6», cortometraggio di Charles Lanceplaine che racconta come le autorità cinesi sembrino voler limitare sempre più la libertà degli skater di Shanghai. Interessanti, poi, «Immortali» di Matteo Ricci, sulla nuova generazione di skater milanesi, «Girl’s Can’t Skate Crew», su un collettivo di skater donne in quel di Londra, e ancora l’incursione nel western di «This Way» di Scott Wynn e l’ecologista «No Mad» di Alvynn Diagne, viaggio su un’isola sperduta delle Filippine dove i surfisti dell’associazione The Lifeboat Project stanno cercando di contrastare la pesca eccessiva e di reimpiantare la barriera corallina per mezzo di una particolare tecnologia. «Le tematiche ambientali non risparmiano i surfisti», osserva Merli. «Ma suggerisco anche “Breathe” di Kylian Castellis, riflessione sul respiro e sul mare particolarmente appropriata per il periodo che stiamo vivendo».
Non è tutto: arricchiranno il calendario interviste a registi, uno skate contest «da casa», una mostra online e i set musicali di Jack Jaselli, Patrick Benifei (Casino Royale, Bluebeaters), Minnies, Lele Sacchi, Machete. Il tutto nell’anno in cui skate e surf avrebbero debuttato alle Olimpiadi, rinviate per ora al 2021. «L’accesso ai giochi olimpici sarà un’opportunità per i ragazzi che sognano di praticare queste discipline a livello agonistico», dice Merli. «Non scordiamoci, però, che parliamo di sport che più che sulla competizione si fondano sulla cultura della libertà: spero che questo aspetto resti primario».