Il traffico rischia di aumentare: subito più fondi a bus e ferrovie
Il distanziamento sociale non durerà poco e rischia di avere delle conseguenze devastanti sul trasporto pubblico locale, costretto a ripensare le sue modalità di fruizione: bus e treni rischiano di dover ridurre di due terzi la loro capienza e conseguentemente i pendolari potrebbero ripiegare su un maggior utilizzo dell’auto privata, con relativo aumento dell’inquinamento atmosferico. Certo, la positiva esperienza dello smart working potrà mitigare il fenomeno ma solo in parte. Il governo ha previsto 120 milioni di incentivi per la mobilità sostenibile e l’acquisto di biciclette ma non basta. Servono finanziamenti al trasporto pubblico locale, che da tempo è costretto a fare le nozze con i fichi secchi. E se con la ripresa dell’anno scolastico sui bus potranno salire solo 25 persone anziché 75 servirà un milione e mezzo in più (solo da settembre a dicembre) per garantire il trasporto degli studenti. C’è poi il nodo irrisolto dei contributi al metrò: la Loggia da anni chiede fondi strutturali alla Regione. Altro tema chiave riguarda le reti ferroviarie, vetuste e inadeguate: la BresciaParma non è ancora elettrificata ma è in programma la sua estensione fino a Montichiari. Chissà quando inizieranno i lavori. Nel 2021 ci saranno collegamenti cadenzati ogni mezz’ora sulla Brescia-Iseo ma l’idea di creare una cintura ferroviaria efficiente in provincia necessita di investimenti poderosi (p.gor.)