Sette case su 10 perdono calore: ora incentivi per efficientarle
Il riscaldamento domestico in provincia è ancora responsabile del 46% delle emissioni primarie di polveri sottili (dati Inemar Regione Lombardia). Il problema è che sette abitazioni su dieci sono — energeticamente parlando — degli edifici colabrodo, in classi energetiche dalla «E» in giù. Per questo è importantissima la misura economica a cui sta pensando il governo: portare al 110% le detrazioni per le ristrutturazioni (sismiche ma anche energetica). Potrebbe portare fino a 3,5 miliardi di ricavi per il nostro comparto edilizio. Avere case che sprecano meno calore vuole dire consumare meno fonti fossili. Tema direttamente collegato è quello dei sistemi di riscaldamento: stufe e caminetti a legna inquinano molto e l’università di Ingegneria lo scorso anno aveva proposto una ricetta choc: 22 milioni di incentivi l’anno (per 10 anni) per sostituirli. Certo, sarebbe necessario un poderoso piano di investimenti anche per le scuole e gli edifici pubblici. Il Comune di Brescia (che sta lavorando al piano d’azione per l’energia sostenibile ma non l’ha ancora approvato) sta iniziando a cambiare serramenti a diverse scuole. Un’opportunità in più arriverà dai 49 milioni di euro a fondo perduto che Regione Lombardia ha stanziato il mese scorso a tutti i 205 comuni bresciani. La speranza è che vengano prioritariamente utilizzati per efficientare scuole, palestre, uffici e non vadano solo in marciapiedi e arredi urbani. (p.gor.)