Corriere della Sera (Brescia)

Uccide in casa la compagna Il giudice: «È pericoloso»

Il gip convalida l’arresto del 41enne: «Impulso irrefrenab­ile»

- di Mara Rodella

Resta in carcere Gianluca Lupi, 41 anni, che venerdì sera ha ucciso a coltellate la compagna Zsuzsanna Mailat, 39, davanti agli occhi della figlia 15enne. Dopo l’interrogat­orio il gip ha convalidat­o l’arresto: «Impulso irrefrenab­ile, potrebbe farlo di nuovo».

Dopo la prima notte in carcere per aver ucciso la moglie nella loro villetta di Milzano, realizzand­o davvero che cosa avesse fatto non ha retto allo choc. Commercian­te di 41 anni, Gianluca Lupi il suo interrogat­orio davanti al gip Luca Tringali (in collegamen­to da remoto) l’ha affrontato da una stanza dell’ospedale Civile, dove è stato ricoverato su indicazion­e dei sanitari di Canton Mombello. Al suo fianco l’avvocato Gianbattis­ta Scalvi. In giornata il giudice ha convalidat­o l’arresto e confermato la custodia cautelare in cella, ritenendo sussista il rischio di reiterazio­ne del reato: «Potrebbe uccidere ancora». A causa di «un impulso irrefrenab­ile», ha scritto nell’ordinanza, configuran­do quindi l’omicidio come un «delitto d’impeto».

Davanti al gip Lupi — «che è molto provato» — ha sostanzial­mente ripercorso le dichiarazi­oni rese già poche ore dopo l’omicidio al pm Carlo Pappalardo («a cui chiederà di essere risentito», oltre a ulteriori accertamen­ti in sede di indagine, annuncia il suo legale): spiegando il delitto sia maturato dopo «mesi di tensioni, in una situazione pesante, precipitat­a l’altra sera all’apice di una lite». Quando «ho perso il controllo, ma non mi so spiegare come ho potuto fare un gesto simile». Poi ha chiesto dei figli, affidati alla sorella: «Sono la sua più grande preoccupaz­ione». La maggiore, Caroline, 15 anni, ha visto tutto. E per prima ha chiamato i soccorsi: «Aiuto, papà ha ucciso mamma».

Venerdì sera, al culmine di una discussion­e Lupi ha afferrato un coltello da cucina e colpito alla gola — ma alcuni fendenti sarebbero stati sferrati anche al torace — la compagna di una vita, Zsuzsanna «Susy» Mailat, 39 anni. Perché «voleva lasciarmi e andarsene di casa». Lei glielo aveva ribadito proprio prima di essere colpita a morte: «Domani mattina andiamo dall’avvocato, io da qui me ne vado». Avrebbero dovuto definire i dettagli della separazion­e dopo 16 anni di convivenza e tre figli: Caroline era a pochi metri, mentre la sorellina e il fratellino stavano facendo il bagnetto di sopra. A innescare la follia sarebbe stata proprio la risposta brusca di Susy, di fronte alle richieste di ripensamen­to del compagno: «Ma perché ti sei messa con quello? Davvero vuoi rovinare la nostra famiglia così?».

Primo a raccoglier­e le ammissioni del vicino di casa è stato il sindaco del paese, Massimo Giustizier­o, spaventato dalle grida: «Ho ucciso Susy», gli ha detto Lupi, che i carabinier­i li ha aspettati seduto sul pianerotto­lo, per poi confessare tutto. Tratteggia­ndo una relazione ormai compromess­a, l’avvocato Scalvi torna a quell’«impulso» che ha mosso la mano del suo assistito: «Sarà da approfondi­re proprio il motivo di questa perdita totale di freni inibitori da parte di una persona che ha valori profondame­nte radicati: perché sia arrivato a perdere in questo modo il controllo».

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 ??  ?? La difesa L’avvocato Gianbattis­ta Scalvi che assiste Gianluca Lupi: era con lui in ospedale per l’interrogat­orio di convalida davanti al gip Luca Tringali (Ansa)
La difesa L’avvocato Gianbattis­ta Scalvi che assiste Gianluca Lupi: era con lui in ospedale per l’interrogat­orio di convalida davanti al gip Luca Tringali (Ansa)

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