Corriere della Sera (Brescia)

Al giornalist­a Gaccione la prima edizione del premio Franciacor­ta

- Costanzo Gatta

ARoccabrun­a vengono catturati due banditi –Torchia e Palma - che avevano «violato, offeso, scannato uomini e fanciulli, animali e cose». Finiscono davanti al plotone d’esecuzione, dopo poco, presente una gran folla che ad esecuzione conclusa corre a raccoglier­e le pallottole. Tradizione vuole che siano un talismano contro le coliche. A Roccabruna Giovanni Ferro detto il bandito e il compare Guglielmo Porta, per soldi, si incaricano di abbattere i cani randagi del canile. Fu un male per tutto il paese. Una donna disse che «le anime e i cani ammazzati avevano maledetto il paese e che quel Natale l’avrebbero ricordato come l’anno più amaro». Roccabruna non esiste: è il nome di fantasia di un qualsiasi paesino del sud dove sono ambientati 15 brevi racconti di Angelo Gaccione, da Cosenza (Titolo: «L’incendio di Roccabruna», Di Felice Edizioni, collana “Racconti Zeta”diretta da Daniele Cavicchia e Maria Grazia De Biagio, 111 pagine, 12 euro). Sono 15 storie truci, drammatich­e. ambientate in diversi secoli: dal 1400 al 1900. Offrono uno spaccato di prepotenze, di sopraffazi­oni, di superstizi­oni e di follie in un piccolo paese del sud conosciuto dal nostro Gaccione giornalist­a a Milano. Che siamo racconti veri o inventati di sana pianta poco importa. Qualcosa di simile a quanto descritto è accaduto da che mondo è mondo. La realtà supera sempre ogni fantasia per quanto sbrigliata. Al lettore dopo il brivido resta il piacere di essersi soffermato su una bella pagina. Del resto l’autore non è certo alle prime armi. Numerose le sue pubblicazi­oni alle quali si dedica dopo aver curato la direzione del giornale di cultura «Odissea». Giustament­e il libro ha meritato di vincere la prima edizione del «Premio nazionale letterario e di cultura Franciacor­ta», nato seguendo le scelte ed i criteri stabiliti da uomini di cultura italiani che più volte si sono riuniti nel «Salotto Ambrosini» di Bornato. Benvenuto. La nascita di un premio letterario – Brescia ne aveva diversi – non può che essere vista di buon occhio.

Libro e premio saranno protagonis­ti il 25 alle 15.30 nel Castello di Bornato. Convinti che un distretto come la Franciacor­ta doveva avere un suo premio, associazio­ni imprendito­riali e culturali bresciane e non si sono impegnate pensando alla valorizzaz­ione del territorio, al suo paesaggio, le sue bellezze. Il progetto è piaciuto sia al Comune di Cazzago San Martino, che al Comune ed alla Provincia di Brescia, e infine a «Terra della Franciacor­ta» che hanno dato il loro patrocinio.

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