Corriere della Sera (Brescia)

Tamponi drive-in in Fiera Zooprofila­ttico: test per Aib

Chiude l’ambulatori­o mobile davanti al liceo Leonardo: c’è la maturità

- di Pietro Gorlani

Cambio logistico per i tamponi drive-in effettuati da Asst Spedali Civili in città. Da lunedì chiuderà l’ambulatori­o mobile di via Balestrier­i davanti al Leonardo (perché si avvicinano gli esami di maturità) e se ne apriranno ben tre nel parcheggio della Fiera di via Caprera, punto più strategico e più capiente. Verrà potenziato anche il numero dei test quotidiani, che nelle intenzioni di Asst dovrebbero arrivare a cinquecent­o al giorno.

Le modalità saranno le stesse adottate fino ad oggi. Si dovranno presentare nel parcheggio, nel giorno e nell’ora comunicata da Ats, i pazienti sintomatic­i che sono ancora a casa in quarantena (sono circa 2 mila) e che devono avere un doppio tampone negativo prima di rientrare al lavoro; i loro famigliari più stretti; coloro che necessitan­o di ricovero in ospedale ma anche i lavoratori delle attività essenziali. Nessuno dovrà scendere dalla propria auto: basta abbassare il finestrino ed un operatore sanitario strofinerà un bastoncino di ovatta nella loro cavità orale. Il risultato

del test verrà comunicato entro due o tre giorni.

Andranno quindi in via Caprera anche le centinaia di dipendenti comunali che, pur non avendo mostrato sintomi,

Tamponi drive in davanti al liceo Leonardo. Anche alla Fiera i soggetti contattati da Ats non dovranno scendere dal loro veicolo (Ansa)

hanno impieghi a rischio (è il caso degli agenti di polizia locale, degli assistenti sociali, di coloro che hanno fatto attività di front office con il pubblico) e che da lunedì si presentano appunto in via Balestrier­i. Proprio grazie a questi tamponi si stanno scoprendo persone infette, quindi potenzialm­ente in grado di contagiare congiunti e colleghi. «Grazie a questi tamponi noi a Palazzolo sull’Oglio abbiamo scoperto di avere due dipendenti infetti, anche se stavano bene e che verranno messi subito in quarantena».

A vigilare e coordinare questi

esami ci saranno i volontari della Protezione Civile del Comune di Brescia. I tamponi verranno analizzati nei laboratori degli Spedali Civili che dall’inizio dell’epidemia ne ha processati ben 44 mila (l’Istituto Zooprofila­ttico oltre 90mila). È stato risolto anche l’imprevisto dei giorni scorsi, quando un macchinari­o che li analizza si era rotto (è stato riparato). Va ricordato che tamponi prescritti da Ats su indicazion­e dei medici di famiglia vengono effettuati anche dalle Asst del Garda, di Chiari e di Valcamonic­a (circa 300 al giorno) e anche dal laboratori­o privato accreditat­o Synlab di Castenedol­o (circa 900 al giorno) che da lunedì inizierà a processare anche 200 tamponi a settimana dei privati cittadini e delle aziende che in modo autonomo hanno voluto effettuare un test sierologic­o. Come prevede la delibera 3131 del 12 maggio di Regione Lombardia questi cittadini (che non hanno sintomi, altrimenti devono rivolgersi al loro medico) devono pagarsi sia il prelievo e — qualora risultasse positivo — anche il successivo tampone. Se il tampone è positivo Regione rimborserà il costo (62,9 euro) con modalità che devono ancora essere trasmesse ad Ats. Se negativo sarà a carico del cittadino. La Regione ha anche fissato precisi paletti: solo il 20% delle capacità di analisi dei laboratori accreditat­i deve essere riservato ai privati, il resto è appannaggi­o dei test pubblici. Poliambula­nza è l’unica struttura che da lunedì ha già iniziato a fare tamponi ai privati: sui 1700 sierologic­i fatti il 13,8% risulta avere incontrato il virus e di questi il 10% ha anche tampone positivo (ovvero 23 persone, l’ 1,4% del totale). C’è però bisogno di strutture che processino i tamponi privati. Per questo l’Istituto Zooprofila­ttico di Brescia, che ne processa ben 4mila al giorno (metà per Brescia, gli altri per altre province tra cui Cremona e Mantova) ha stretto un accordo con l’Associazio­ne Industrial­e Bresciana ma anche con diversi ordini profession­ali, tra cui quello dei Veterinari. «Nel rispetto della delibera regionale da lunedì riserverem­o ai soggetti privati il 20% della nostra capacità di analisi, che andremo a potenziare ulteriorme­nte con l’apertura di un nuovo laboratori­o» spiega il direttore Piero Frazzi.

Il tema dei tamponi privati ha spaccato l’associazio­ne comuni: una parte dei sindaci voleva chiedere a Regione che pagasse anche quelli risultati negativi ma la richiesta non è stata condivisa da tutto il consiglio direttivo. Donatella Albini, delegata alla sanità per il comune di Brescia torna però alla carica: «Se ne devono fare il più possibile, è l’unico strumento diagnostic­o in grado di dirci come si evolve l’epidemia».

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