Corriere della Sera (Brescia)

«A Pavone lavoriamo a un libro con le testimonia­nze e le storie»

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«Ricevevo decine di chiamate da parte di chi aveva i sintomi ma era lasciato solo e non riceveva risposte. Chiamavano me per sapere cosa fare»: Maria Teresa Vivaldini, sindaco di Pavone Mella, ripercorre le settimane più dure, quando le richieste di molti, soprattutt­o anziani, erano per l’assistenza sanitaria, la spesa, le medicine. «Di quei mesi rimangono le lacrime, i pianti dei figli dei malati nel momento in cui venivano ricoverati. I momenti più difficili? Quando sia il prete che il medico si sono ammalati, i passaggi dei carri funebri, la solitudine delle famiglie. Colpiva la compostezz­a, la dignità del loro dolore». Le tracce del coronaviru­s non si cancellano: «I postumi non sono semplici, non ci sono solo i guariti ma anche i convalesce­nti,molto debilitati, che hanno bisogno di assistenza». Ancora una volta ricordare è un dovere: «Stiamo lavorando a un libro con le testimonia­nze dei familiari delle vittime, raccoglier­emo i loro ricordi e ascolterem­o le storie degli anziani che sono sopravviss­uti alla malattia. Con le fotografie e le parole delle persone coinvolte cercheremo di restituire le impression­i di quel periodo drammatico». Il ritorno alla vita di prima a Pavone è a piccoli passi: «Adesso riapriamo il cimitero che sarà però controllat­o. Noi abbiamo avuto 30 decessi, 13 dei quali dichiarati Covid. Nel 2019 abbiamo avuto 5 morti nello stesso periodo: il dolore delle famiglie è immenso, l’apertura del cimitero rappresent­a un segno di vicinanza ai loro cari perché in molti casi non hanno potuto neanche salutarli». (n.o.)

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Sindaco di Pavone Mella, riceveva le chiamate di chi aveva sintomi ed era solo
Maria Teresa Vivaldini Sindaco di Pavone Mella, riceveva le chiamate di chi aveva sintomi ed era solo

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