Corriere della Sera (Brescia)

Top management A2A La Loggia chiede di tagliare i compensi

- Massimilia­no Del Barba

Un invito alla sobrietà, che si traduce in una richieste di «contenimen­to degli emolumenti» previsti per le prime linee del management di A2A, dal presidente all’ad, giù giù fino ai dirigenti strategici. È questa la richiesta, contenuta in due lettere distinte firmate dai sindaci di Brescia e Milano, Emilio Del Bono e Giuseppe Sala, inviate come azionisti di riferiment­o della multiutili­ty (entrambi i Comuni detengono paritetica­mente il 25% della società) nei giorni immediatam­ente precedenti l’assemblea degli azionisti dello scorso 13 maggio che ha certificat­o il passaggio delle consegne da Giovanni Valotti e Vittorio Camerano (rispettiva­mente presidente e Ceo) a Marco Patuano e Renato Mazzoncini (subentrato a Camerano anche nel ruolo di direttore generale). Le missive, da quando si apprende dalla ricostruzi­one di Radiocor, sarebbero motivate dal timore che le ripercussi­oni economiche dell’emergenza sanitaria in corso potrebbero impattare non solo sul tessuto produttivo regionale, ma anche sul piano industrial­e triennale presentato prima del rinnovo del board, in coincidenz­a con la pubblicazi­one dei (buoni) risultati della prima trimestral­e dell’anno che tuttavia davano conto di un sensibile calo dei consumi energetici di elettricit­à e gas dovuti proprio al lockdown. L’assemblea degli azionisti, bisogna ricordare, ha confermato per i dodici membri del consiglio di amministra­zione e per i cinque del consiglio sindacale un emolumento annuo lordo di 80 mila euro annui.

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