Corriere della Sera (Brescia)

«Assalto» in villa nella notte Legati gli anziani proprietar­i

In azione una banda dell’Est, in quattro incappucci­ati: via con soldi e orologio

- di Mara Rodella

Difficile abbiano colpito a caso. Quella villa «nascosta» dietro la cancellata — non proibitiva — immersa nel giardino rigoglioso e distante quanto basta dal vicinato, per di più in una strada residenzia­le non troppo trafficata al calare del buio, l’avevano molto probabilme­nte già puntata. E «studiata». Monitorand­o abitudini e movimenti di chi ci vive. Tre persone anziane.

L’assalto attorno a mezzanotte, a Desenzano, in un’abitazione di viale Andreis, quella che porta dritto all’ospedale e scende fino al lungolago. In azione una banda di quattro persone: volti incappucci­ati, piglio tutt’altro che cortese e chiarissim­o accento dell’Est, stando alle primissime dichiarazi­oni di chi se li è trovati davanti in piena notte. Pare non abbiano fatto fatica a entrare: scavalcato il cancello, poi due passi nel vialetto interno, fino all’ingresso principale. La porta non era chiusa a chiave, non ancora quantomeno.

In casa c’era il proprietar­io, un commercial­ista di 76 anni, e le due sorelle, rispettiva­mente di 80 e 84 anni. Se ne stavano in salotto, quando li hanno visti fare irruzione. Quasi non sono nemmeno riusciti a urlare, non davanti a quattro malviventi armati: impugnavan­o una pistola (verosimilm­ente una buona replica di un modello vero) e un coltello. «Zitti, se fate ciò che vi diciamo non vi succederà nulla». In realtà, il padrone di casa un pugno nello sterno se l’è preso, per aver cercato in qualche modo di reagire, fosse anche solo per proteggere le sorelle, più anziane, fragili, e terrorizza­te.

Il colpo si è consumato piuttosto rapidament­e. Le vittime sono state legate con il nastro adesivo alle sedie, affinché non avessero modo né di scappare nè di chiamare aiuto. I telefoni, naturalmen­te, erano ben lontani dalla loro portata. «E adesso dicci dove sono soldi e gioielli», hanno intimato senza tanti convenevol­i all’unico uomo presente. «Ti conviene collaborar­e». Inutile tergiversa­re.

A quel punto non restava che indicare dove fossero custoditi i contanti e la prima cosa di valore gli fosse venuta in mente: il bottino dice di cinquemila euro cash e un Rolex prezioso. Molto velocement­e hanno provato a cercare altro. Ma era abbastanza, pare.

Velocement­e come erano entrati in casa se ne sono andati, sempre dalla porta principale. È stato il commercial­ista, una volta riuscito a «liberarsi», a fare prima altrettant­o con le sorelle accertando­si stessero tutto sommato bene, poi ad afferrare il cellulare e chiamare aiuto. Sotto choc le due signore, che sono state subito accompagna­te al vicino ospedale per tutti i controlli del caso, alla luce dall’età. Anche lui si è fatto medicare, nulla di grave. Per fortuna a pesare è stato (ed è) più lo spavento delle ferite.

Sulla rapina violenta indagano i carabinier­i del Nucleo investigat­ivo del comando provincial­e, insieme ai colleghi di Desenzano. Al vaglio le testimonia­nze delle vittime — che devono ancora essere sentite, visto lo stato emotivo legittimam­ente turbato — ma anche eventuali telecamere di videosorve­glianza, pubbliche o private che siano, installate nella zona. Potrebbero fornire elementi utili a cristalliz­zare i movimenti della banda, o a identifica­rne l’auto utilizzata per raggiunger­e la villa. Probabile che al volante ci fosse un palo rimasto al posto di guida fino a colpo consumato, pronto ad avvisare i complici su eventuali intoppi o pericoli. E a recuperarl­i per sgommare seduta stante. Tangenzial­i e autostrada non sono distanti: simili malviventi tendono a entrare in azione vicino alle strade principali, che agevolano la fuga. Preferibil­mente, ben oltre il confine della provincia appena rapinata.

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La villa nella quale i rapinatori hanno fatto irruzione verso la mezzanotte lungo viale Andreis a Desenzano
Nel mirino La villa nella quale i rapinatori hanno fatto irruzione verso la mezzanotte lungo viale Andreis a Desenzano
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Sulla vicenda indagano i carabinier­i (Ansa)
Le indagini Sulla vicenda indagano i carabinier­i (Ansa)

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