Il decreto Rilancio non penalizzi le categorie
Se verrà confermato nel testo definitivo del Decreto Legge Rilancio quanto previsto nelle bozze circolate, dal contributo a fondo perduto resterebbero esclusi tutti i professionisti iscritti alle casse previdenziali autonome, ma si tratterebbe dell’ennesima discriminazione a danno di un settore di grande rilevo per il nostro Paese che al pari di altri settori sta subendo gravi danni economici a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 ed è oltremodo in grande difficoltà.
Pur in questo difficile periodo, i professionisti italiani stanno fornendo ogni giorno un costante supporto per la realizzazione sia delle misure sanitarie di prevenzione del contagio, sia delle misure di sostegno a famiglie, dipendenti e imprese. L’esclusione non può essere spiegata semplicemente riferendosi all’indennità di 600 euro già prevista dal Decreto legge Cura Italia, questo in quanto il contributo a fondo perduto costituisce una misura molto diversa e che, in particolare, fa riferimento al calo del fatturato rilevabile dal singolo e non in misura fissa per tutti. In presenza di riduzioni rilevanti del fatturato nel periodo considerato, il contributo a fondo perduto, può essere pari a decine di migliaia di euro, da qui se ne deduce il diverso intento.
È necessario un intervento urgente ed improrogabile del governo affinché le categorie professionali che sono presidi di legalità vengano comprese non siano oltremodo sottovalutati.