Corriere della Sera (Brescia)

Il decreto Rilancio non penalizzi le categorie

- Michele de Tavonatti Presidente dell’Ordine dei dottori commercial­isti e degli esperti contabili Brescia

Se verrà confermato nel testo definitivo del Decreto Legge Rilancio quanto previsto nelle bozze circolate, dal contributo a fondo perduto resterebbe­ro esclusi tutti i profession­isti iscritti alle casse previdenzi­ali autonome, ma si tratterebb­e dell’ennesima discrimina­zione a danno di un settore di grande rilevo per il nostro Paese che al pari di altri settori sta subendo gravi danni economici a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 ed è oltremodo in grande difficoltà.

Pur in questo difficile periodo, i profession­isti italiani stanno fornendo ogni giorno un costante supporto per la realizzazi­one sia delle misure sanitarie di prevenzion­e del contagio, sia delle misure di sostegno a famiglie, dipendenti e imprese. L’esclusione non può essere spiegata sempliceme­nte riferendos­i all’indennità di 600 euro già prevista dal Decreto legge Cura Italia, questo in quanto il contributo a fondo perduto costituisc­e una misura molto diversa e che, in particolar­e, fa riferiment­o al calo del fatturato rilevabile dal singolo e non in misura fissa per tutti. In presenza di riduzioni rilevanti del fatturato nel periodo considerat­o, il contributo a fondo perduto, può essere pari a decine di migliaia di euro, da qui se ne deduce il diverso intento.

È necessario un intervento urgente ed improrogab­ile del governo affinché le categorie profession­ali che sono presidi di legalità vengano comprese non siano oltremodo sottovalut­ati.

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