Vela, riprende l’attività dei circoli Ma resta l’incognita sulle regate
Chi conosce (o frequenta) il Garda sa benissimo che un abitante di Salò è molto più vicino per «visione» e stile di vita a un trentino di Torbole o a un veronese di Torri del Benaco rispetto a un bresciano di Orzinuovi o Ponte di Legno. Il lago ha una storia a parte e unisce le rive, al di là di simpatici campanilismi. Ma questa volta, ancora per colpa del coronavirus, non solo è diviso ma pone problemi persino allo sport lacustre per eccellenza, la vela che in teoria non dovrebbe conoscere confini: se la mettiamo sul pratico, chi è in barca può serenamente sfiorare ogni riva senza incorrere in sanzioni. Altra storia, stiamo parlando da bresciani, è scendere a terra in un porticciolo delle altre due rive: in base alle disposizioni ministeriali di ieri, si rischierebbero sanzioni. In ogni caso, domani riparte ufficialmente l’attività dei circoli gardesani, iseani e del lago di Idro (gli ultimi due non vivono il problema, in quanto gli specchi d’acqua sono lombardi interamente) che sinora hanno consentito uscite ai singoli. La Federazione Italiana Vela ha stabilito una vera e propria scaletta in collaborazione con la XIV Zona, mentre
buona parte dei club negli ultimi giorni ha messo a punto tutte le misure protettive. Prima andranno in acqua gli agonisti — con un elenco preciso — poi inizieranno i corsi di vela e da luglio si ragionerà sulle regate che presentano indubbi problemi, a meno di una sensibile attenuazione del virus. Logicamente un conto è gareggiare sul singolo Laser o al massimo su un doppio come il 470, un altro è salire su un monotipo come l’Asso 99 con altre cinque persone. Per non parlare delle manifestazioni con centinaia di velisti a vagare in banchina, la Centomiglia in primis. Meglio fare un passo alla volta, partendo dalla campagna «Ritrova la bussola» che la FIV ha lanciato, con tanto di sponsor importanti, mascotte (Ale Surfini,
il fumetto della leggenda del surf Alessandra Sensini) e testimonial per ogni zona. Quello del Garda per la cronaca è l’asso brasiliano Robert Scheidt, cinque ori olimpici, che vive a Torbole da cinque anni. L’obiettivo è aiutare i 750 circoli affiliati a raccogliere iscrizioni per i corsi di scuola vela tra luglio e agosto. «Vogliamo trasformare la consueta formula in un’attività per famiglie — spiega Francesco Ettorre, presidente della Federazione — i nostri club dovranno accogliere genitori e figli perché giochino tutti insieme, scoprendo i segreti della navigazione». Già deciso anche il Vela Day: un bel «porte aperte» — dal 26 al 28 giugno — dove i circoli ospiteranno gli appassionati, quelli già esperti ma soprattutto quelli potenziali, così da conquistarli allo sport della scotta. Coinvolti ovviamente anche tutti i club del Sebino, del Garda e del lago d’Idro. Ma la vera attesa, pensando alle regate, è per le decisioni a fine settimana del Governo sugli spostamenti tra le Regioni: solo a quel punto, in caso positivo, la vela del Garda ripartirà e potremo pensare a una fine estate con tanto vento (si spera) e il sorriso dei velisti (sicuramente).