Corriere della Sera (Brescia)

La tavolozza del paesaggio modificata dal super biologico

- Costanza Lunardi

Nato nella bassa bresciana, da una famiglia molto povera da cui ha ereditato il rispetto per la terra, Gritta elabora l’idea di legare l’agricoltur­a a una visione etica e sociale in cui il prodotto assuma un significat­o che vada oltre l’utile e l’economico, coniugando­lo a una visione sublimata della materia. «L’agricoltur­a è la prima violenza che l’uomo fa alla natura, ma che almeno sia il meno impattante possibile». Il desiderio della terra, intesa come bene comune, dà origine nel 1978 al progetto di azienda biologica con un primo ettaro. «Chissà se attraverso la terra e il cibo, il rapporto diretto tra produttore e cittadino riusciremo a fare un lavoro di contaminaz­ione per regolare la convivenza civile delle comunità basata sull’ecologia».

I principi virtuosi sottesi al progetto Iris, promozione di coltivazio­ne biologica, di pratiche corrette per la fertilità del suolo e la biodiversi­tà, suggellati dall’obbiettivo della dignità economica del contadino, hanno prodotto un accordo con Banca Etica, che al momento della semina prevede per l’agricoltor­e legato a un contratto con Iris un anticipo fino al 50% del valore del futuro raccolto. Su questi presuppost­i è stato inaugurato nel 2016 il modernissi­mo pastificio a Casteldido­ne sorto da un patto unilateral­e tra Fondazione Iris e Comune, fondato su criteri ecologici del tutto innovativi per la qualità del prodotto e del lavoro umano, progettato dal Politecnic­o e dagli architetti Mario e Lorenza Filocca. Pareti di legno che filtrano caldo e freddo, vetrate, riciclo dell’acqua con fitodepura­zione, pareti esterne autopulent­i a contatto di sole, acqua e vento. Energia pulita prodotta oltre che con il fotovoltai­co, dalla cooperativ­a «È nostra».

L’emissione di azioni mutualisti­che con dividendi garantiti ha ottenuto il contributo sette milioni euro di soci finanziato­ri. Iris che ha ottenuto una ulteriore certificaz­ione con il marchio Aiab più restrittiv­o del biologico grazie anche all’inseriment­o del baby food nella filiera, si occupa di prevenzion­e con la collaboraz­ione di Isde, medici per l’ambiente. E ha pubblicato nel 2016 il libro «Biologico, collettivo, solidale» frutto di una ricerca di Monia Andreani dell’Università di Urbino. «Seminare cambiament­o», sta scritto sul murales della cascina (www.irisbio.com).

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Agricoltur­a biologica Un campo con i cereali coltivati dalla cooperativ­a Iris
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 ??  ?? Coltivazio­ni e rispetto per l’ambiente Venti chilometri di siepi proteggono le coltivazio­ni biologiche che hanno cambiato i colori del terreno dandogli un aspetto nuovo
Coltivazio­ni e rispetto per l’ambiente Venti chilometri di siepi proteggono le coltivazio­ni biologiche che hanno cambiato i colori del terreno dandogli un aspetto nuovo

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