Balotelli-Cellino: è rottura
Servirà ancora qualche mese per il divorzio: luglio, al massimo agosto Ma l’addio di Supermario a Brescia e alle rondinelle è ormai cosa fatta
Mario non c’è. Non è ancora andato via, serve ancora qualche mese: luglio, al massimo agosto. Brescia città resta casa sua, il Brescia calcio però è sempre più distante da lui.
Gli allenamenti facoltativi iniziati in ritardo rispetto al gruppo (la settimana scorsa) e il lavoro individuale (ieri) svolto al mattino, mentre i compagni si erano messi a disposizione del rientrante Diego Lopez nel pomeriggio, avevano aperto il caso. Ieri è invece arrivato lo strappo. Senza una toppa, che peraltro la società non intende mettere: l’atteggiamento dell’atleta non è ritenuto più giustificabile. L’attaccante non si è presentato all’allenamento del mattino, riservato alla stragrande maggioranza della rosa, che lentamente sta tornando a una dimensione di gruppo anche in campo, dopo aver ottenuto la certificazione della negatività collettiva anche al secondo tampone effettuato lunedì. E non si è visto nemmeno al pomeriggio: quando hanno fatto capolino in palestra i giocatori sulla via del recupero, Balotelli non figurava tra i presenti.
Qualcuno parla di un’indisposizione fisica di Mario, ma la società non ha confermato.
A riprova, se ce ne fosse bisogno, di un legame lacerato, logorato non solo dai due mesi senza calcio: per quanto possa sembrare illogico (e cosa non lo è stato in questa stagione così bislacca?), anche quando indossava la fascia da capitano, non è mai stato lui il leader del gruppo, che tecnicamente ha delle indubbie lacune ma in Serie B aveva saputo vincere anche per la solidità dei legami cementati nello spogliatoio. Il presidente Massimo Cellino è insofferente da tempo agli atteggiamenti della sua stella, lunedì ha raccontato al suo entourage di aver visto sul campo una squadra viva. L’allenatore ha sempre puntato, a parole e nei fatti, sul suo centravanti: quattro partite sono poche, ma Supermario è sempre stato un pilastro per Lopez. La società aveva dei dubbi almeno da gennaio. E ora i nodi sono venuti al pettine.
Ieri il numero uno del club era impegnato nel delicato Consiglio di Lega, che ha confermato il piano: il campionato ripartirà, se domani il ministro Spadafora acconsentirà alle richieste di Lega e Federcalcio, sabato 13 giugno, da stabilire se con i quattro recuperi in programma, con la Coppa Italia o con la ventisettesima giornata che prevede la trasferta del Brescia a Firenze. Qui entra in gioco anche la politica. L’ultimo via libera dovrà però arrivare dalla regione, che dovrà essere in grado di acconsentire agli spostamenti fuori dalla Lombardia.