Scintille bresciane dell’opera al festival Verdi
Due primedonne e un regista bresciani per la ventesima edizione del Festival Verdi di Parma: si tratta dei soprani Davinia Rodriguez ed Eleonora Buratto, rispettivamente protagoniste di Macbeth ed Ernani, e del regista Manuel Renga. Punte di diamante di un programma ricco e di alto livello, rivisto a causa dell’emergenza Covid 19. «Scintille d’Opera» è lo slogan scelto per una stagione che presenta le due opere citate in cartellone, in forma di concerto nel parco di palazzo ducale, e tantissimi appuntamenti collaterali. «Sarà un’emozione speciale debuttare come Lady Macbeth nella versione francese del capolavoro di Verdi (in programma l’11 e il 13 settembre, ndr) — spiega Rodriguez —: probabilmente, sono l’unico soprano ad aver interpretato tutte e tre le versioni dell’opera, quella del 1847, quella del 1865 in italiano e in francese». Chi è Lady Macbeth? «Una strega, oggi diremmo una medium, capace di tutto per l’ambizione che la spinge. È uno dei ruoli più difficili da interpretare perché non si tratta solo di Verdi, ma anche di Shakespeare». Buratto sarà Elvira in Ernani (25 e 27 settembre) e canterà anche nella Messa da Requiem (18 e 20 settembre): «Sono doppiamente felice perché si tratta del mio debutto al Festival Verdi — dice il soprano — e poi del debutto in Ernani.È un’opera che ho deciso di cantare dopo Luisa Miller, insieme ad altri ruoli del Cigno di Busseto. Finalmente è iniziata la mia ‘fase Verdi’, che ovviamente affronto sempre con molta prudenza e rispetto». Quali altri ruoli verdiani la attendono? «Una bella rosa. Per il momento, posso dire che a marzo debutterò Desdemona in Otello con Riccardo Frizza sul podio a Barcellona». Dopo il Requiem per le vittime del Covid 19 il 28 giugno a Bergamo, che sarà in diretta Rai, ci sono alcuni importanti concerti che saranno annunciati a breve. Renga, che ha già firmato due adattamenti per ragazzi nel progetto Opera domani, è il regista di una originale versione itinerante nelle piazze de La traviata, che ha per sottotitolo Lo spirito di
Violetta, e che andrà in scena anche a Busseto e Zibello: «Ci saranno tre cantanti e due attori — spiega —, all’interno di camion che diventerà uno spazio teatrale. Nella mia idea, il camion sta portando al macero i beni di Violetta dopo la sua morte. Un’attrice sarà lo spirito della protagonista: evocherà il suo passato che prenderà vita grazie agli oggetti e alla musica, nel tentativo vano di cambiare il suo destino».