Corriere della Sera (Brescia)

Aiuti a famiglie e attività colpite dal virus

- Lilina Golia

Da inizio emergenza il Comune di Ghedi ha distribuit­o oltre 800 pacchi alimentari. Ma l’onda lunga della pandemia, con qualche strascico sanitario, non si è ancora ritirata nemmeno sotto l’aspetto economico e lo dimostrano i 50 pacchi — circa 25 chili di prodotti — distribuit­i anche nell’ultima settimana. L’amministra­zione comunale per questo sta pensando di predisporr­e un piano di aiuti concreti a sostegno di famiglie, attività commercial­i e imprese che sono state travolte, insieme ai loro bilanci, dal dilagare del Covid. Fondamenta­le tutelare la privacy di chi vive con estremo disagio la situazione che mai si sarebbe immaginato di dover affrontare. Ma, badando al sodo, a Ghedi, si partirà da una revisione dei bilanci. «Quello di previsione stilato prima della pandemia è un documento ormai superato», spiega il sindaco Federico Casali. Si opera in regime straordina­rio e si valutano i mancati incassi. «In arrivo dalla Regione (oltre ai 500 mila euro destinati a lavori di manutenzio­ne su infrastrut­ture) ci sono 150mila euro di anticipo sulle minori entrate, ad esempio per Imu e Tasi, rispetto a quelle inserite a bilancio. È solo un acconto, ma l’intenzione è quello di mettere a disposizio­ne questa cifra del territorio, dal settore economico produttivo alle famiglie». Stesso destino gli 1,100 milioni del decreto Rilancio Italia stanziati per Ghedi. «Bisognerà verificare quale possa essere la strada migliore per aziende e cittadini per beneficiar­ne. Valuteremo se sarà preferibil­e la strada del bonus oppure la riduzione delle tariffe». Il nodo potrebbe essere sciolto giovedì in consiglio comunale. «Il proposito è quello di riuscire a individuar­e con famiglie e aziende la via per tornare a guardare al futuro con fiducia», conclude Casali.

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