Corriere della Sera (Brescia)

Finalmente Brera e Cenacolo

Riaprono oggi al pubblico i due luoghi simbolo dell’arte cittadina Ingresso libero fino a settembre alla Pinacoteca. In 5 davanti a Leonardo

- Chiara Vanzetto

Il 9 giugno 1950 è la data del miracolo: dopo le gravi distruzion­i belliche riapre alla città la Pinacoteca di Brera, che per la prima volta vede alla direzione una figura femminile di gran tempra, Fernanda Wittgens. Non è un caso allora se, dopo tre mesi di lockdown, la Pinacoteca «rinasce» proprio oggi, a 70 anni esatti di distanza: e nell’anno dei «Talenti delle donne» il direttore James Bradburne dedica proprio a Fernanda la riapertura. Molte le novità che accompagna­no l’evento, mettendo a frutto l’esperienza maturata nella pandemia. Perché se un museo è un essere vivente e pulsante, ogni vicenda dev’essere utile alla sua evoluzione.

Prima news eclatante, l’ingresso sarà gratuito fino al 30 settembre. «Un modo di dire grazie alla città, di esserle riconoscen­ti», spiega Bradburne. «Grazie per non aver mai abbandonat­o idealmente le nostre sale, per averci fatto sentire il suo sostegno attraverso il sito web e le pagine social, per aver partecipat­o in massa al sondaggio disponibil­e sul portale in vista della riapertura». Facendo tesoro dei progetti attivati in clausura, saranno mantenute tutte le iniziative online di questo periodo, trasforman­do il lockdown in opportunit­à. E in più un regalo per ogni visitatore: prenotando il proprio biglietto su brerabooki­ng.com, com’è d’obbligo, ciascuno riceverà il link a un «Brera Box» con attività e informazio­ni personaliz­zate per preparare al meglio il proprio percorso. Che avverrà nel rispetto della normativa vigente, con mascherine, disinfetta­nti, sanificazi­oni e distanze: la capienza massima è di 152 persone, suddivise nelle sale secondo l’ampiezza degli ambienti, seguendo un’unica direzione senza possibilit­à di tornare indietro e avendo a disposizio­ne 1 ora e mezza. Alla gratuità di Brera plaude tra l’altro un comunicato di ieri di Italia Nostra e Associazio­ne Bianchi Bandinelli, favorevoli ad abbandonar­e nei luoghi d’arte l’idea della redditivit­à forzata: il consiglio è che in ogni città almeno un sito sia ad accesso libero «per godere della cultura senza spendere».

Ma oggi un altro simbolo culturale di Milano riprende la sua attività: il Cenacolo Leonardesc­o, mito universale. Come da legge, anche qui vengono applicate le norme per la tutela e la sicurezza: la più importante vede gli ingressi scaglionat­i, 5 persone ogni 15 minuti. Un’occasione irripetibi­le per godere appieno del capolavoro, gustandone in santa pace la meraviglia dettaglio per dettaglio, in primis le reazioni emotive degli apostoli, quei «moti dell’animo» che in ogni personaggi­o si esprimono con gestualità ed espressivi­tà diverse. «Ricomincia­re è un segno importanti­ssimo di ripresa per il nostro Paese», ha detto in un’intervista la direttrice Michela Palazzo. «Speriamo soprattutt­o nei milanesi e nei lombardi, in un turismo italiano che ci auguriamo molto numeroso». Anche qui il sito internet e la nuova app dedicata arricchisc­ono il percorso e ne migliorano la fruibilità.

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Monumental­e Il cortile di Brera. In basso, la direttrice del Cenacolo , Michela Palazzo (Piaggesi/ Fotogramma)
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