Corriere della Sera (Brescia)

Quattro giorni senza vittime

E la Regione Lombardia, con tutte le precauzion­i necessarie, autorizza l’accesso di nuovi ospiti nelle Rsa

- Trebeschi

Il contagio conitnua (22 nuovi casi anche ieri tra Ats Brescia e Valcamonic­a), ma da quattro giorno a Brescia non ci sono morti (uno in Valcamonic­a). E la Regione Lombardia autorizza, con tutte le precauzion­i del caso, l’accesso di nuovi ospiti nelle case di riposo per anziani: per loro test e tampone prima di poter essere accolti. Ricomincia­no anche le visite di familiari, ma solo se necessario.

Da quattro giorni non si registrano decessi per Covid-19 nel territorio dell’Ats di Brescia. L’unica eccezione è la Valcamonic­a (Ats della Montagna), che è in controtend­enza (+1). I contagi comunque non si fermano: ieri 22 nuovi casi (192 in tutta la Lombardia).

Nel frattempo, la giunta di Regione Lombardia ha approvato una delibera che permette alle case di riposo di accogliere nuovi pazienti, ma solo dopo aver effettuato test sierologic­i e tamponi che certifichi­no l’assenza del virus. Pure le visite dei parenti sono consentite, ma solo in situazioni di «particolar­e necessità». E in ogni caso «da concordare», dietro l’autorizzaz­ione del gestore. Sarà che il Covid-19 circola ancora ma con una carica inferiore ai mesi dell’emergenza, sarà che i contagi riguardano pazienti con un’età media più bassa, ma il trend dei decessi è in netta diminuzion­e. Lo certifican­o anche i numeri: nella prima metà di maggio Brescia e provincia registrava­no in media otto decessi al giorno, dal 16 al 31 maggio questo bollettino «nero» è sceso a quattro morti ogni 24 ore. E poi, piano piano, si è arrivati a zero decessi (in totale, 2.513 da fine febbraio).

Il pericolo però non è scampato, soprattutt­o consideran­do gli asintomati­ci che possono trasmetter­e il virus e le tante occasioni di contagio che l’estate porta con sé. Ecco perché i test sierologic­i rappresent­ano un’opportunit­à per capire come si muove l’epidemia. Sono 15.017 i cittadini bresciani ufficialme­nte contagiati dal coronaviru­s (+22 ieri, di cui 2 Valcamonic­a) e questa platea corrispond­e a poco più dell’un per cento della popolazion­e. L’ipotesi degli esperti, che hanno incrociato i dati dei test, è che il virus abbia incrociato almeno il 10% della popolazion­e.

Ma se anche questo fosse vero, la fetta di persone «suscettibi­li» all’infezione da Covid rimane molto alta. E questo deve preoccupar­e, pensando agli anziani o a tutti coloro che hanno una malattia cronica: parliamo di almeno un terzo dei 10 milioni di cittadini lombardi.

Al momento, nel Bresciano, restano in isolamento domiciliar­e 861 persone: il dato è ancora in crescita (+23). Il numero dei guariti sale di 82 casi, 10.600 in totale. Dei 22 casi di contagio registrati ieri, due si riferiscon­o ancora agli ospiti delle Rsa di Brescia. Non a caso, la delibera della Regione stabilisce che le strutture residenzia­li possono «riaprire in totale sicurezza», ma a patto che prima si facciano test sierologic­i e tamponi «per i nuovi accessi». Come ha sottolinea­to ieri l’assessore Giulio Gallera si prevede «la presa in carico in appositi centri Covid dei positivi».

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(Foto Ansa) La manifestaz­ione Almeno duemila giovani in piazza per manifestar­e contro il razzismo
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