Falso, condanna per il carabiniere
Un anno e due mesi a un carabiniere all’epoca in servizio a Nuvolento. La difesa: «Innocente»
È stato condannato a un anno e due mesi il carabiniere all’epoca in servizio a Nuvolento: avrebbe «coperto» un collega finito nei guai, assente da casa durante un controllo.
A processo è finito per falso in atto pubblico e distruzione dell’ordine di servizio. Commessi in veste di pubblico ufficiale per «coprire», stando all’accusa, un collega già finito nei guai. Appuntato dei carabinieri, all’epoca dei fatti — era l’estate del 2017 — in servizio alla stazione di Nuvolento (oggi a Gavardo), al termine del dibattimento (giudice Andrea Gaboardi) Giuseppe Giambanco Passalacqua è stato condannato a un anno e due mesi: per lui la procura aveva chiesto otto mesi.
Rispondeva delle stesse accuse anche il suo ex comandante, Dario Dattolo — trasferito a Saronno — che nel maggio di due anni fa scelse di patteggiare una pena di nove mesi. I due avrebbero sostanzialmente cancellato le prove, dal verbale di servizio, dell’ispezione, risultata negativa, a casa di Fabrizio Sgrò, a sua volta appuntato dell’Arma finito in manette nel 2014 in un’inchiesta su un giro di prostituzione in alcuni night a seguito della quale patteggiò 4,8 anni, con affidamento in prova. Ma durante i controlli gli ex colleghi non l’avrebbero trovato nella sua abitazione e piuttosto che segnalarne l’assenza avrebbero finto nulla, stracciando l’ordine di servizio di quel 13 giugno 2017. Quindi facendo sparire il nome del collega da quelli indicati per i controlli.
Di tutt’altro avviso la difesa — che aveva chiesto l’assoluzione e annuncia il ricorso in appello — rappresentata dall’avvocato Raffaele Bacchetta, del Foro di Como, per il quale «non ci sono prove, nè logiche nè sostanziali, della colpevolezza del mio assistito». Così come del fatto che abbia ristampato lui, giorni dopo, un nuovo ordine di servizio.