Ops Intesa-Ubi, accordo con BPER sulle ex filiali
Intesa Sanpaolo e Bper hanno raggiunto un accordo integrativo sulle filiali ex Ubi da cedere per superare i vincoli antitrust sull’offerta pubblica di scambio lanciata dalla banca milanese il 17 febbraio scorso. «La natura dell’accordo integrativo — si legge in una nota di Bper — conferma il razionale strategico ed industriale dell’operazione, in linea con gli obiettivi di crescita dimensionale e consolidamento del posizionamento competitivo del Gruppo Bper, rafforzandone sia la base di clientela che le quote di mercato in regioni di grande rilevanza economica dove attualmente BPER ha una presenza limitata. L’accordo integrativo prevede un limitato ampliamento del Ramo a 532 filiali a fronte delle 400-500 originariamente indicate». I depositi e la raccolta indiretta da clientela stimati ammontano rispettivamente a circa 29 miliardi e 31 miliardi e da crediti netti stimati in circa 26 miliardi. Per oltre il 70% si tratterà di clientela «nelle regioni settentrionali». Ieri è scaduto il termine per la presentazione all’Antitrust delle controdeduzioni, in vista dell’udienza di giovedì. L’offerta potrebbe essere lanciata da Intesa Sanpaolo entro luglio, in dipendenza anche dei tempi dell’ok della Consob al prospetto. L’aumento di capitale, che dovrà realizzare Bper per l’acquisto in base al nuovo perimetro di 532 filiali Ubi nell’ambito dell’ops di Intesa, si aggirerà sui 600-700 milioni di euro. Secondo gli analisti di Kepler Cheuvreux «La revisione dell’accordo alza le probabilità per Intesa di ottenere l’approvazione dell’antitrust» a luglio e, dopo quelle già arrivate da Bce e Banca d’Italia e quella in arrivo dell’Ivass, Consob «dovrebbe approvare il prospetto poco dopo», permettendo alla banca di lanciare l’offerta di scambio «per la fine di giugno, in linea con le tempistiche originali».
Strategia
Una soluzione per superare i vincoli antitrust sull’offerta pubblica di scambio lanciata dalla banca milanese il 17 febbraio scorso