Corriere della Sera (Brescia)

Test, l’ipotesi per fasce d’età

Passa la mozione che il Pd chiedeva da settimane Sostegno bipartisan ai test come argine all’infezione

- Matteo Trebeschi

La scelta della Regione di fare test sierologic­i a tappeto ricompatta maggioranz­a e opposizion­e. I test si faranno, ma il criterio non è ancora definito. È più facile che si decida di indagare alcune fasce d’ età, con riguardo particolar­e per gli anziani.

La scelta della Regione di fare test sierologic­i a tappeto ricompatta maggioranz­a e opposizion­e. «Meglio tardi che mai» dice il capo delegazion­e del Partito democratic­o in commission­e sanità Gianantoni­o Girelli, che giudica «indispensa­bile» la volontà di «approntare un piano capace di garantire una campagna di gestione della fase due del contagio, nonché di possibili ritorni di focolai».

A Palazzo Lombardia passa la mozione che chiedeva alla Regione di farsi carico di un potenziame­nto dei test sierologic­i: i prelievi del sangue alla ricerca degli anticorpi (gratuiti e su base volontaria) verranno fatti nei comuni più colpiti, ma non esiste ancora una lista ufficiale perché manca, al momento, un criterio definitivo. «Lo stiamo ancora studiando insieme con la Regione - conferma il direttore generale di Ats Brescia

Claudio Sileo -, ma non è detto che la percentual­e dei contagiati o il numero totale degli abitanti sia decisivo. È più facile che ci siano pesi diversi, il criterio andrà ponderato». Brescia città e un paese epicentro del’epidemia come Orzinuovi ci saranno quasi sicurament­e, ma sul resto è difficile stabilire quali saranno i comuni in lista. «E poi — aggiunge Sileo — non è detto che il test venga fatto su tutti gli abitanti». È più facile che si decida di indagare alcune fasce d’età, spostando magari l’attenzione lontano dalla popolazion­e target — contatti di malati o persone con i sintomi ma senza tamponi — che da due mesi è già monitorata dall’Ats. Non è improbabil­e che siano gli anziani una delle fasce al centro dei test sierologic­i della Regione. «Oggi gli strumenti da mettere in campo sono il potenziame­nto di uno studio epidemiolo­gico sulla popolazion­e over 65 — spiega Simona Tironi (Forza Italia, vicepresid­ente della Commission­e regionale sanità —, il rafforzame­nto di test e tamponi per i conviventi di persone positive al virus, la gratuità dei tamponi effettuati da cittadini privati a seguito di test sierologic­o positivo e una tariffa standard per i laboratori privati autorizzat­i per l’esecuzione dei test sierologic­i così da evitare speculazio­ni». Dal canto suo Girelli (Pd) osserva che «il centrodest­ra finalmente ammette gli errori: quello che fino ieri sembrava perlomeno poco utile ora lo diventa». Ma se questo è il passato, ora «si attivi e si concretizz­i il prima possibile la predisposi­zione di un piano regionale». Per la maggioranz­a la polemica non esiste, dato che « l’evoluzione del quadro epidemiolo­gico e dell’impatto dell’emergenza causata dal Coronaviru­s consente di fare oggi — sostiene Tironi — quello che ieri non sarebbe stato possibile. Vale per tamponi e test sierologic­i come per tutti gli altri interventi legati al Covid». Il cambio di marcia però c’è stato. E c’è chi l’ha apprezzato, come il sindaco di Brescia Emilio Del Bono: «Se si allargano i sierologic­i ad una platea più estesa di quella di oggi, allora è una buona cosa». Il primo cittadino non ha dubbi: serviva «un cambio di rotta», era fondamenta­le che le istituzion­i facessero capire che i test servono. Altrimenti, « con tutte queste incertezze, si rischiava che a luglio nessuno avrebbe più fatto i test». E allora sì che sarebbe stato difficile costruire un’indagine epidemiolo­gica. «Ora però l’importante è che procediamo con un metodo scientific­o. Abbiamo bisogno di test che ci dicano quante persone hanno incrociato la malattia, dove abitano, che attività lavorative hanno svolto». Tutto per capire il percorso che ha fatto il virus e prepararsi all’autunno. Il sindaco di Brescia, al pari di altri amministra­tori, è convinto che sia essenziale fare i test per «isolare gli asintomati­ci che possono» amplificar­e «il contagio » , sul modello di quanto fatto «in Veneto». Ora anche la Lombardia vuole ampliare i test in alcuni paesi di Brescia e Bergamo. Ma poi questi dati andranno elaborati.

"Girelli Meglio tardi che mai. Anche la maggioranz­a ha capito che i test sono utili. Ora si attivi al più presto il piano

«E noi — dice Del Bono — mettiamo a disposizio­ne» le competenze dei nostri uffici. Lo studio sarebbe «prezioso» per capire cosa è successo. «Ora però attendiamo che la Regione ci illustri nel dettaglio il piano» dei test sierologic­i» a tappeto. Al momento, infatti, mancano ancora sia i criteri sia la lista dei comuni.

Tironi Tra gli strumenti c’è il potenziame­nto di uno studio epidemiolo­gico sugli over 65

Del Bono Bene il cambio di rotta così si amplia la platea. Vogliamo capire come si è mosso il virus, ci serve per l’autunno.

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Test sierologic­i Decisione condivisa in Regione per effettuare l’esame, ma non è ancora stato stabilito quale criterio adottare, si potrebbe fare per alcune fasce d’età

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