Caso tamponi, Balo sentito per 80 minuti
Le rondinelle continuano l’avvicinamento alla partita con la Fiorentina: tre interpreti in cima alle classifiche
Un colloquio di circa 80 minuti, iniziato alle ore 15, negli uffici milanesi della Federcalcio e non a Brescia. Da una parte la Procura federale, intenzionata a chiarire il caso tamponi; dall’altra Mario Balotelli, affiancato da Umberto Calcagno, avvocato dell’Associazione Italiana Calciatori. Il tema è ormai noto: si indaga sulla corretta esecuzione dei protocolli sanitari da parte del Brescia Calcio, che ha incluso Super Mario nel primo giro di tamponi e test sierologici senza poi eseguirne altri, mentre i suoi compagni sono monitorati ogni 4 giorni seguendo le regole. La società ritiene di averle rispettate anche con Balotelli: segue il protocollo individuale poiché non ha mai fatto parte del gruppo squadra dall’inizio degli allenamenti collettivi. Il giocatore, e con lui l’Aic, sostiene che il tampone sia un suo diritto, poiché tesserato, a prescindere dalle decisione tecniche sul suo conto. Il post Covid, con le sue legislazioni inedite senza precedenti, lascia spazio a tutte le ipotesi: ora tocca alla Procura decidere, in tempi stretti, se il Brescia (furibondo con Mino Raiola, per le dichiarazioni imprecise e lesive a mezzo stampa) abbia ragione o torto. Nel frattempo l’attaccante resta esentato dal recarsi a Torbole Casaglia: ha ribadito di essere idoneo per l’attività, come attestano gli esami svolti martedì, ma il dottor De Gasperi — medico delle rondinelle — ritiene siano necessari ulteriori test diagnostici per chiarire meglio il quadro clinico dopo la gastroenterite. Il resto della squadra continua intanto l’avvicinamento alla partita di lunedì a Firenze e scopre di avere tre interpreti in cima alle classifiche di rendimento della Serie A: sono Stefano Sabelli, Sandro Tonali e Dimitri Bisoli.