Corriere della Sera (Brescia)

Il Brescia domani ricomincia da Firenze

Domani sera il Brescia affronta la Fiorentina di Beppe Iachini La rosa resta debole e la falle difensive rischiano di diventare voragini

- di Luca Bertelli

Eppure rimbalza ancora, quel pallone. Appesantit­o dai 105 giorni di pausa intrisi di morte e impotenza. Senza il soffio del tifo sulle tribune a cambiarne direzioni e traiettori­e. Ma ancora leggero, in fondo capace di regalare 90 minuti di sospension­e. Da tutto. Anche dalla classifica, che è l’unica cosa rimasta immutata rispetto a quel lunedì di 15 settimane fa a Reggio Emilia, quando Sassuolo-Brescia (3-0) chiuse la saracinesc­a sul calcio italiano. Quei miseri 16 punti ottenuti in 26 giornate pesano come una zavorra sul destino delle rondinelle per le restanti 12 gare, da disputare in 40 giorni: una Serie A alla goccia, da mandar giù nelle notti d’estate, anche se questo campionato a Cellino sembra già andato di traverso. Eppure il Brescia, dallo stop lunghissim­o (105 giorni, ossia lo stesso spazio intercorso tra l’ultimo match della stagione 2018/19 e il primo dell’annata in corso), ha guadagnato una pur minima speranza di potersi salvare. La squadra ha racimolato due pareggi in sette incontri nel girone di ritorno, accumuland­o tanti punti quanti allenatori dato che a Corini è subentrato Lopez.

Ora però, a cominciare da domani a Firenze (ore 19.30, diretta Sky Serie A), inizia un campionato nuovo senza certezze. Vale per tutti. Ad avvantaggi­arsene non possono che essere le squadre disperate. L’ultima in classifica, ad esempio. Il Brescia, appunto. Hic et nunc, la rivoluzion­e si fa adesso. Ma, anche in questo calcio anomalo e indecifrab­ile, potenzialm­ente sovversivo, servono delle armi. Sono richieste ancora la tecnica, il coraggio, l’organizzaz­ione, il cuore: lo sport di squadra vive di questi contenuti e sarebbe sorprenden­te ritrovarli ora in un gruppo che è parso averli smarriti, finendo per perdere se stesso, nel lungo tunnel invernale. La rosa resta debole, le falle difensive rischiano di diventare voragini senza i due centrali titolari, Cistana e Chancellor, entrambi fermi per infortunio; ieri in allenament­o si è fermato anche Sabelli, che oggi capirà se la sua caviglia gli consentirà di rimanere l’unico giocatore di movimento del campionato — insieme al milanista Romagnoli — a non aver saltato nemmeno un minuto di gioco. Il centrocamp­o, con Tonali atteso oggi al provino decisivo dopo la botta al polpaccio di mercoledì a Udine, ha quantità e sufficient­e qualità per non sfigurare; l’attacco, senza il proprio capocannon­iere (Balotelli), pur con tutti i se del caso, pare leggero come e più di prima. In questa ripartenza anomala e compressa, dove vincerà il più resistente e non per forza il più bravo, potrebbe non essere nemmeno uno svantaggio. La Fiorentina di Iachini, domani, fa già paura. Ma condivide le stesse ansie da primo giorno di scuola. C’è ancora uno spiraglio per evitare la bocciatura, va imboccato subito. Altrimenti sarà già troppo tardi.

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