Corriere della Sera (Brescia)

Riapre il MuSa con le Mummie di Rini

- di Maria Zanolli

Il MuSa di Salò riapre i battenti sabato. Si potrà visitare ogni venerdì, sabato, domenica dalle 10 alle 18 fino al 10 gennaio (solo su prenotazio­ne). Con una novità: il ripristino della sezione dedicata ai preparati anatomici del dottor Rini, salodiano dell’Ottocento che si distinse nello studio delle tecniche di pietrifica­zione dei cadaveri a fini scientific­i. La struttura non è stata con le mani in mano e ha promosso, mettendola in rete, la conoscenza del proprio patrimonio permanente a partire da uno dei pezzi più pregiati: il contrabbas­so costruito da Gasparo da Salò (1590), con sonorità e timbro eccezional­i, usato ancora oggi nell’Estate Musicale della cittadina gardesana. Il padre e lo zio di Gasparo erano violinisti e il ragazzo apprese l’arte del liutaio a Brescia, in una bottega vicina a quella degli Antegnati. A Gasparo, il nome di punta, si accosta il meno noto ma interessan­te personaggi­o di Anton Maria Mucchi, fondatore del museo archeologi­co della cittadina. Tra i suoi meriti la protezione degli oggetti d’arte gardesani durante l’ultima guerra. Si deve a Lisa Cervigni, archeologo e conservato­re del MuSa, il lavoro di diffusione online di questi ed altri approfondi­menti multimedia­li rilevanti: la necropoli di Lugone, i codici miniati medioevali, le tavolette lignee della sala dei Provvedito­ri... Flash curiosi di due minuti e mezzo ciascuno, con l’obiettivo di portare il Museo nelle case. Un MuSa vivo e «visitato» attraverso migliaia di contatti. (b.f.)

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