RIPARTIAMO DAI TERRITORI
La Società italiana degli Urbanisti che coinvolge i professori e i ricercatori del settore lo scorso 22 giugno ha organizzato un webinar sul tema «Un’agenda per i territori italiani dopo il Covid-19» affrontando diversi aspetti del rapporto tra la diffusione della pandemia, le sue conseguenze e le caratteristiche dei territori italiani. Il seminario ha preso le mosse da una constatazione: la dimensione territoriale, centrale per la comprensione dei fenomeni che stiamo vivendo e per la definizione di strategie di rafforzamento della resilienza e della preparazione dei territori a eventi incerti, è stata largamente marginale nel dibattito pubblico e nella discussione politica. La sfida lanciata è dunque assicurare alla dimensione territoriale e alla varietà del territorio italiano un posto importante in ogni riflessione sulla ripresa e sulle scelte di investimento. Crediamo anzitutto che la questione ecologica e climatica sia un tema centrale per un rilancio dello sviluppo del Paese e per una profonda riconversione delle economie territoriali, prestando attenzione alle aree deboli, senza per questo vagheggiare improbabili fenomeni di abbandono delle città e di ritorno verso i borghi abbandonati. Occorre tuttavia una nuova articolazione territoriale degli investimenti e dei programmi pubblici, affinché venga messa a valore la varietà dei territori e si utilizzino le risorse straordinarie di cui disporremo per ridurre i divari territoriali tra le diverse aree del Paese. Attenzione particolare andrà dedicata alla riformulazione delle politiche dei servizi territoriali, a partire dai presidi socio-sanitari e dalle scuole, in un rinnovato patto tra istituzioni e attori sociali, affinché la riqualificazione degli spazi del welfare materiale sia anche uno strumento di lotta alle disuguaglianze e di rafforzamento della capacità di affrontare nuove emergenze. Fondamentale sarà poi aver cura degli spazi aperti e della mobilità, proponendo progetti semplici e fattibili di riutilizzo degli spazi urbani per garantire maggiore sicurezza ma anche per rendere le città più sane e vivibili.
Sarà infine essenziale rendere disponibili dati certi e interoperabili, per cogliere le connessioni tra le diverse dimensioni del fenomeno della pandemia e proporre progetti veramente territoriali. A partire da questo approccio il seminario ha lanciato alcune proposte operative. Tra queste l’impostazione di un grande piano di manutenzione straordinaria in chiave ecologica del territorio italiano, privilegiando le piccole opere e gli interventi di riqualificazione ambientale ed energetica di immobili e spazi; la sperimentazione di un nuovo assetto territoriale dei servizi sanitari, sociali, e educativi, che tenga conto delle questioni poste dalla diffusione del Covid19, nonché la semplificazione delle normative urbanistiche per dare maggiore efficacia all’azione pubblica di regolazione e controllo.