Corriere della Sera (Brescia)

Ritratto di una dea tra i versi di Omero Il regalo di Isgrò

La Vittoria Alata apparirà tra i versi omerici cancellati in metropolit­ana FabLab al lavoro per i pannelli rossi e grigi. Scarpa: «Cerchiamo fondi»

- Di Alessandra Troncana

Il progetto di Emilio Igsrò per il ritorno della Vittoria Alata non è stato cancellato: si continua a lavorare all’installazi­one da 100 metri quadri che l’artista siculo donerà a Brescia. Il laboratori­o milanese The FabLab ha già sperimenta­to la fresatura dei pannelli grigi e rossi, in cemento e legno. Brescia Mobilità si occuperà dei costi di realizzazi­one, ma si spera nell’intervento dei privati.

Con il suo segno anarchico, sadico e disobbedie­nte, il cancellato­re compulsivo ha deciso di censurare i versi dell’Eneide: il profilo della divina trapelerà tra lettere omeriche negate e sopravviss­ute.

Memorie dal sottosuolo: per il mitologico ritorno della Vittoria Alata in città, a novembre, Emilio Isgrò ha pensato di donare a Brescia Musei una «cancellazi­one» iconoclast­a ed extralarge in metropolit­ana (fermata Stazione). Nella sua casa-studio piena di piante di chinotto e videocasse­tte di Walt Disney, l’artista siculo ha disegnato un ritratto-installazi­one di 100 metri quadri, fatto di pannelli di legno e cemento grigi e rossi.

Ogni pezzo sarà realizzato da The FabLab, il laboratori­o digitale ispirato al Massachuse­tts Institute of Technology: «Al momento, i lavori sono stati messi in stand-by a causa del coronaviru­s» fa sapere Francesco Colorni, ceo e cofounder della società. I bozzetti autografat­i e fatti a mano di Isgrò saranno tradotti in file vettoriali: « All’inizio — spiega Colorni — avevamo pensato alla stampa 3D. Poi ci siamo spostati sulla fresatura: ciascun pannello avrà una dimensione di un metro quadro».

Dopo aver tirato una riga concettual­e su articoli di giornale, codici ottomani, paragrafi della Costituzio­ne,

Moby Dick ei Promessi sposi, l’artista ha scelto di profanare Omero: la Vittoria Alata apparirà tra versi cancellati e «scampati».

«Sono in corso aggiorname­nti tecnici: stiamo discutendo di tempi e fatture. Noi ci occuperemo dei costi di realizzazi­one» dice Carlo Scarpa, presidente di Brescia Mobilità.

La società sta cercando di indurre in tentazione i mecenati e i loro portafogli: « Spero arrivino interventi esterni, in modo da non gravare sul nostro bilancio già messo a dura prova dall’emergenza sanitaria».

È possibile che la cancellazi­one sotterrane­a in metrò inizi a prendere forma ad autunno inoltrato, ma non si escludono posticipi. In ogni caso, sarà l’ennesimo capitolo della «grande avventura cancellato­ria» di Isgrò: la prima riga fu tirata un po’ per caso nel 1962. Mentre faceva l’editing di un elzeviro di Giovanni Comisso, l’artista si imbattè in una geografia di correzioni: «Un mare di cancellatu­re il cui peso era più forte delle parole».

Tra le vernici, le installazi­oni e gli eventi collateral­i in programma per il ritorno della Vittoria Alata, l’opera di Isgrò sarà l’unico segno definitivo: «La donerà a Brescia Musei», annuncia Scarpa.

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L’artista Emilio Isgrò
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Letterario La Divina Commedia dantesca «cancellata» dall’artista siciliano

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