Ritratto di una dea tra i versi di Omero Il regalo di Isgrò
La Vittoria Alata apparirà tra i versi omerici cancellati in metropolitana FabLab al lavoro per i pannelli rossi e grigi. Scarpa: «Cerchiamo fondi»
Il progetto di Emilio Igsrò per il ritorno della Vittoria Alata non è stato cancellato: si continua a lavorare all’installazione da 100 metri quadri che l’artista siculo donerà a Brescia. Il laboratorio milanese The FabLab ha già sperimentato la fresatura dei pannelli grigi e rossi, in cemento e legno. Brescia Mobilità si occuperà dei costi di realizzazione, ma si spera nell’intervento dei privati.
Con il suo segno anarchico, sadico e disobbediente, il cancellatore compulsivo ha deciso di censurare i versi dell’Eneide: il profilo della divina trapelerà tra lettere omeriche negate e sopravvissute.
Memorie dal sottosuolo: per il mitologico ritorno della Vittoria Alata in città, a novembre, Emilio Isgrò ha pensato di donare a Brescia Musei una «cancellazione» iconoclasta ed extralarge in metropolitana (fermata Stazione). Nella sua casa-studio piena di piante di chinotto e videocassette di Walt Disney, l’artista siculo ha disegnato un ritratto-installazione di 100 metri quadri, fatto di pannelli di legno e cemento grigi e rossi.
Ogni pezzo sarà realizzato da The FabLab, il laboratorio digitale ispirato al Massachusetts Institute of Technology: «Al momento, i lavori sono stati messi in stand-by a causa del coronavirus» fa sapere Francesco Colorni, ceo e cofounder della società. I bozzetti autografati e fatti a mano di Isgrò saranno tradotti in file vettoriali: « All’inizio — spiega Colorni — avevamo pensato alla stampa 3D. Poi ci siamo spostati sulla fresatura: ciascun pannello avrà una dimensione di un metro quadro».
Dopo aver tirato una riga concettuale su articoli di giornale, codici ottomani, paragrafi della Costituzione,
Moby Dick ei Promessi sposi, l’artista ha scelto di profanare Omero: la Vittoria Alata apparirà tra versi cancellati e «scampati».
«Sono in corso aggiornamenti tecnici: stiamo discutendo di tempi e fatture. Noi ci occuperemo dei costi di realizzazione» dice Carlo Scarpa, presidente di Brescia Mobilità.
La società sta cercando di indurre in tentazione i mecenati e i loro portafogli: « Spero arrivino interventi esterni, in modo da non gravare sul nostro bilancio già messo a dura prova dall’emergenza sanitaria».
È possibile che la cancellazione sotterranea in metrò inizi a prendere forma ad autunno inoltrato, ma non si escludono posticipi. In ogni caso, sarà l’ennesimo capitolo della «grande avventura cancellatoria» di Isgrò: la prima riga fu tirata un po’ per caso nel 1962. Mentre faceva l’editing di un elzeviro di Giovanni Comisso, l’artista si imbattè in una geografia di correzioni: «Un mare di cancellature il cui peso era più forte delle parole».
Tra le vernici, le installazioni e gli eventi collaterali in programma per il ritorno della Vittoria Alata, l’opera di Isgrò sarà l’unico segno definitivo: «La donerà a Brescia Musei», annuncia Scarpa.