Corriere della Sera (Brescia)

Il teatro rinasce alla luce del cielo

«Da vicino nessuno è normale» Spettacoli su un palco all’aperto e una sorpresa speciale al telefono

- Claudia Cannella

«Gli spettacoli si svolgerann­o nel “prato di Mandiaye”, dedicato a Mandiaye N’Diaye del Teatro delle Albe prematuram­ente scomparso, un piccolo anfiteatro naturale per 50 spettatori circondato da piante. Anche il ristorante Jodok ha aumentato il numero di tavoli en plein air. Il nostro desiderio è offrire un ambiente semplice e rasserenan­te dove tornare a incontrarc­i. Ho tagliato e cucito la programmaz­ione più volte, adattando i progetti a questo nuovo tempo, privilegia­ndo lavori che parlino alle nostre anime di oggi, che possano plasmarsi alle nuove condizioni di vita, senza perdere nulla in senso e bellezza». Rosita Volani, direttrice artistica di «Da vicino nessuno è normale», mette a fuoco così lo spirito della 24esima edizione del festival che, da domani al 16 luglio, l’associazio­ne Olinda organizza all’ex Ospedale psichiatri­co Paolo Pini. Un’edizione speciale, nel delicato momento post pandemia, che si sposta all’aperto, sfruttando il magnifico parco in cui ha sede l’ex Pini.

Con un occhio di riguardo anche a chi ancora non se la sente o non può uscire: per loro (e non solo) c’è «Theatre on a line» di Cuocolo-Bosetti che attraversa il programma con «repliche» da remoto: uno spettacolo al telefono, per uno spettatore alla volta, che percorre «mappe immaginari­e per incontri immaginari, storie che potremmo raccontare e storie che altri ci raccontera­nno». Primo incontro dal vivo, il 27 giugno, con Irene Serini che, in «Abracadabr­a», rievoca lo spirito di Mario Mieli, filosofo, poeta e attore morto suicida all’età di 30 anni nell’83, che ha indagato il difficile rapporto con la femminilit­à propria di ogni essere umano.

Un’indagine su paradossi del linguaggio e tecnologia è «Fammi un’altra domanda» di Renato Gabrielli (30 giugno-1 luglio) in cui a una donna borghese stressata viene regalata un’Assistente personale virtuale. In scena Valentina Picello e Camilla Barbarito, anche protagonis­ta del concerto «Sentimento popolare» (5 luglio). In video sarà invece «Ho le rane in casa» (3 luglio), esito del laboratori­o del Teatro delle Albe/ Olinda, mentre si torna nel parco con Alberto Astorri e Paola Tintinelli che, in sostegno al Teatro della Contraddiz­ione a rischio chiusura, propongono «Il 45 giri di Astorri Tintinelli» ( 4 luglio), e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi/Ateliersi nel reading «La mappa del cuore di Lea Melandri» (7-8 luglio).

In chiusura, Gabriele Portoghese, diretto da Giorgina Pi, darà voce alla poesia visionaria di Kate Tempest in «Tiresias» (11-12 luglio), mentre Nicola Borghesi e Paolo Nori, in «Se mi dicono di vestirmi da italiano non so come vestirmi» (14-15 luglio), si interroghe­ranno, tra luoghi comuni e argute divagazion­i, su cosa vuol dire essere italiani.

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La direttrice Il festival si svolge in un prato circondato da piante Sarà un ambiente rassicuran­te dove ritrovarci

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Visionario Lo spettacolo «Tiresias» di Giorgina Pi in scena l’11 e il 12 luglio nel parco dell’ex Pini

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