Il teatro rinasce alla luce del cielo
«Da vicino nessuno è normale» Spettacoli su un palco all’aperto e una sorpresa speciale al telefono
«Gli spettacoli si svolgeranno nel “prato di Mandiaye”, dedicato a Mandiaye N’Diaye del Teatro delle Albe prematuramente scomparso, un piccolo anfiteatro naturale per 50 spettatori circondato da piante. Anche il ristorante Jodok ha aumentato il numero di tavoli en plein air. Il nostro desiderio è offrire un ambiente semplice e rasserenante dove tornare a incontrarci. Ho tagliato e cucito la programmazione più volte, adattando i progetti a questo nuovo tempo, privilegiando lavori che parlino alle nostre anime di oggi, che possano plasmarsi alle nuove condizioni di vita, senza perdere nulla in senso e bellezza». Rosita Volani, direttrice artistica di «Da vicino nessuno è normale», mette a fuoco così lo spirito della 24esima edizione del festival che, da domani al 16 luglio, l’associazione Olinda organizza all’ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini. Un’edizione speciale, nel delicato momento post pandemia, che si sposta all’aperto, sfruttando il magnifico parco in cui ha sede l’ex Pini.
Con un occhio di riguardo anche a chi ancora non se la sente o non può uscire: per loro (e non solo) c’è «Theatre on a line» di Cuocolo-Bosetti che attraversa il programma con «repliche» da remoto: uno spettacolo al telefono, per uno spettatore alla volta, che percorre «mappe immaginarie per incontri immaginari, storie che potremmo raccontare e storie che altri ci racconteranno». Primo incontro dal vivo, il 27 giugno, con Irene Serini che, in «Abracadabra», rievoca lo spirito di Mario Mieli, filosofo, poeta e attore morto suicida all’età di 30 anni nell’83, che ha indagato il difficile rapporto con la femminilità propria di ogni essere umano.
Un’indagine su paradossi del linguaggio e tecnologia è «Fammi un’altra domanda» di Renato Gabrielli (30 giugno-1 luglio) in cui a una donna borghese stressata viene regalata un’Assistente personale virtuale. In scena Valentina Picello e Camilla Barbarito, anche protagonista del concerto «Sentimento popolare» (5 luglio). In video sarà invece «Ho le rane in casa» (3 luglio), esito del laboratorio del Teatro delle Albe/ Olinda, mentre si torna nel parco con Alberto Astorri e Paola Tintinelli che, in sostegno al Teatro della Contraddizione a rischio chiusura, propongono «Il 45 giri di Astorri Tintinelli» ( 4 luglio), e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi/Ateliersi nel reading «La mappa del cuore di Lea Melandri» (7-8 luglio).
In chiusura, Gabriele Portoghese, diretto da Giorgina Pi, darà voce alla poesia visionaria di Kate Tempest in «Tiresias» (11-12 luglio), mentre Nicola Borghesi e Paolo Nori, in «Se mi dicono di vestirmi da italiano non so come vestirmi» (14-15 luglio), si interrogheranno, tra luoghi comuni e argute divagazioni, su cosa vuol dire essere italiani.
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La direttrice Il festival si svolge in un prato circondato da piante Sarà un ambiente rassicurante dove ritrovarci