TURISMO BRESCIANO IL BACINO LOMBARDO È UNA GRANDE RISORSA
Caro Tedeschi
Forse siamo stati tutti un po’ precipitosi nel parlare e nello scrivere di crisi irreversibile del turismo locale per questa estate. Sono un frequentatore del lago di Garda e, a parte la mascherina che vedo indossata dalla stragrande maggioranza dei turisti, mi sembra di vedere già le stesse scene degli anni scorsi: affollamento e resse. Non è che alla fine il nostro amato lago si prepara a dimostrare, ancora una volta, una straordinaria capacità di resilienza?
Cristian Mor
Gentile Cristian
Non si tratta di essere precipitosi. Un conto sono le code e l’affollamento che empiricamente possiamo constatare tutti (io un poco meno di lei, a dire il vero: non vedo ancora i livelli di saturazione del passato), un conto i dati economici sostanziali. Sul Garda molti hotel non hanno ancora riaperto e alcuni non apriranno proprio per tutta l’estate. A livello provinciale le presenze in aprile, maggio e giugno arrivano mediamente attorno ai 3 milioni, su 10 milioni di presenze all’anno. Un settore economico che perde di colpo il 30% del fatturato parte insomma con un gigantesco handicap. Per provare a pensare positivo, tuttavia, le segnalo due cose. Se gli alberghi rischiano di soffrire, e molto, altri ambienti più spaziosi, isolati o all’aperto (dagli alloggi-vacanza ai campeggi, per dire) potrebbero trarre nuova linfa. Aggiungo che, vivendo nei pressi del Garda, vedo scarseggiare le targhe straniere. La fama che la Lombardia s’è fatta a livello internazionale rischia di scoraggiare tanti vacanzieri del centro e nord Europa. Questo è davvero l’anno in cui scommettere sul turismo a km zero, di prossimità o di scala regionale. La Lombardia conta 10 milioni di abitanti. Molti hanno perso la voglia e lo slancio per affrontare viaggi internazionali o anche solo trasferte a lungo raggio. Un bacino di 10 milioni di potenziali turisti può colmare molte assenze, ristorare da molte defezioni.