L’estate tanto attesa come un libro regalato
Così è arrivata, l’estate tanto attesa. A prima vista pare un poco smortina. Si trascina le pagine di coda del doloroso diario di primavera e lascia correre il pensiero alle incognite di autunno. Non più dunque la stagione colorata e dominatrice del calendario, il punto di arrivo delle nostre voglie di spettinare i pensieri, coltivare le trasgressioni, godere le vacanze, enfatizzare il riposo. Si presenta come una stagione senza identità, troppe memorie, regole, confusione. Ci pare una parentesi, un corto corridoio di azzurro dentro un cielo che tutto intorno disegna burrasca. Ma è pur sempre la nostra estate, lo spazio che ci è dato per ridurre lo strapotere delle nostre angosce, per qualche imprevedibile scoperta e un pizzico di orgoglio per la conoscenza di un luogo, una persona, una giornata diversa. Sarà anche smorta questa estate, ma è in ogni caso la stagione pacifica che ci fa guadagnare tempo. Il ricordo delle estati di ore belle e di risate. E anche il tempo necessario a ripensare cosa riportiamo con noi del lungo viaggio nell’ombra del virus. E allora affrontiamola questa stagione con un gesto di gratitudine: come quando scartiamo un libro regalato.