Corriere della Sera (Brescia)

Il trionfo del marmo nel teatro sotto le stelle

Le gradinate in marmo completate dopo 90 anni. L’idea di una rassegna di film e musica estiva

- Di A. Troncana e C. Gatta

Gabriele d’Annunzio l’aveva sognato il Parlaggio, una «conca marmorea sotto le stelle». Ieri, 90 anni dopo, il sogno del Vate si è realizzato: l’anfiteatro è tutto rivestito di marmo rosso di Verona. Un sogno che d’Annunzio condividev­a con Eleonora Duse.

Deca-dance. Oltre ai bagni con i gabinetti blu, alle cave dell’omicidio sessuale, alle stanze del Lebbroso e ai guardaroba pieni di vestaglie e pantofole falliche, per la sua casa-museo l’animale di lusso aveva immaginato una «conca marmorea sotto le stelle» (ipse dixit) in cui mettere in scena spettacoli e pièce. L’Anfiteatro del Vittoriale è rimasto uno dei magnifici, geniali e egocentric­i deliri parzialmen­te incompiuti di Gabriele d’Annunzio. Almeno fino a ieri: «Lui non è riuscito a finirlo, io sì. Novant’anni dopo».

Giordano Bruno Guerri sorride, ma è vero: finalmente, la platea e le gradinate del Parlaggio — come lo chiamò il Vate — sono rivestite di marmo rosso di Verona. Per foderare l’antiesteti­co cemento con la mise sognata dal poeta e cci sono voluti il presidente del Vittoriale — golden boy capace di resuscitar­e qualsiasi cosa —, 500 mila euro stanziati da Regione Lombardia e altri 500 mila prestati a tasso zenunzio ro da Banca Valsabbina. Il Perfettiss­imo teatro ha debuttato ieri con il Nuovo trio d’archi italiano del Vittoriale, l’alzabandie­ra e i discorsi ufficiali.

Premessa: il Comandante aveva affidato il progetto della conca al suo «complice», l’architetto Gian Carlo Maroni, nel 1931 (spedito a Pompei per ispirarsi all’anfiteatro romano). I cantieri, iniziati tra il ‘34 e il ‘35 e interrotti dopo guai finanziari, la morte di d’Ane la Guerra, furono ripresi dalla Fondazione nel ‘52, che organizzò il debutto l’8 agosto dell’anno successivo con l’Orchestra della Scala. Gradinate e platea, però, sono rimaste incompiute fino a quest’anno. L’idea era di inaugurarl­e lo scorso marzo e poi vederle intasate dai sold-out del festival Tener-a-mente, ma la scaletta della decima edizione è stata posticipat­a al 2021 causa misure anti-Covid. «Avremmo potuto accogliere solo 200 persone a serata: ogni concerto sarebbe stato in perdita», ammette Guerri.

L’astinenza del pubblico dannunzian­o potrebbe finire tra qualche settimana: si aspettano paragrafi e cavilli del prossimo Dpcm — previsto per il 14 luglio — per organizzar­e concerti (soprattutt­o di musica classica) nel Parlaggio. C’è anche un’altra ideakoloss­al cui il presidente sta lavorando con il suo dioscuro, l’assessore regionale all’Autonomia e cultura Stefano Bruno Galli: riservare le gradinate di marmo rosso ai cinefili. Il progetto del Drive-in, il cinema all’aperto nel parcheggio del Vittoriale finanziato da Palazzo Lombardia, potrebbe essere infatti trasferito in quella che lo stesso Galli ieri ha definito «un’arena senza eguali». L’ipotesi di una sala proiezioni nell’Anfiteatro sarà discussa in Regione tra qualche giorno. Per ora, l’assessore si concentra sulla realizzazi­one del sogno del Vate: rendere giustizia al progetto originario, ha commentato, è stato «un dovere etico e civile. All’indomani dei mesi difficili che ci stiamo lentamente lasciando alle spalle, l’inaugurazi­one del nuovo Parlaggio acquista un valore simbolico di rivincita culturale e sociale».

 ??  ?? Marmo rosso di Verona Così d’Annunzio aveva immaginato l’anfiteatro del Vittoriale: ora il suo sogno è realtà (Ansa/Simone Venezia)
Marmo rosso di Verona Così d’Annunzio aveva immaginato l’anfiteatro del Vittoriale: ora il suo sogno è realtà (Ansa/Simone Venezia)
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Il presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri sulle gradinate dell’Anfiteatro (fotoserviz­io Ansa)
Il debutto Il presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri sulle gradinate dell’Anfiteatro (fotoserviz­io Ansa)

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