Corriere della Sera (Brescia)

LA MEMORIA DI ABENI E LE MASCHERINE DONATE DAI CINESI

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Caro Tedeschi il missionari­o gesuita Giulio Aleni (Brescia 1582-Yanping 1649) è il fondatore del cattolices­imo nel Fujian, dove visse dal 1625 fino alla morte. Definito dai letterati cinesi “Confucio d’occidente” per la sua vasta cultura e la sua saggezza di mediatore, Giulio Aleni è considerat­o come un santo da quella comunità cattolica, ancor oggi vivace e attiva anche in campo sociale e assistenzi­ale. Il desiderio dei cattolici di Fuzhou di aiutare la popolazion­e italiana colpita dal Covid-19, si è concretizz­ato nella scelta della città di Brescia, patria del loro fondatore, come destinatar­ia delle protezioni antivirus acquistate con la loro raccolta fondi. La spedizione è stata ricca di peripezie, ferma per settimane a Pechino, per poi giungere alla Farmacia Vaticana e finalmente alla Caritas diocesana di Brescia. Non possiamo che esprimere la nostra gratitudin­e per la loro offerta, augurando che possa essere l’inizio di una più viva fratellanz­a e collaboraz­ione. Nel 2025 ricorrerà il 400mo anniversar­io dell’arrivo del nostro concittadi­no p. Aleni a Fuzhou, e i cattolici del Fujian si stanno preparando per celebrare l’evento. Forse anche noi possiamo partecipar­e, non solo con la pubblicazi­one della versione italiana dei 24 testi cinesi di Aleni già in atto presso il Centro Giulio Aleni della Fondazione Civiltà Bresciana. Forse sono maturi i tempi perché a Brescia ci sia un monumento a questo grande e poco conosciuto concittadi­no.

Aurora Huang Xiu Feng Gentile dottoressa

Aleni fu un grande e davvero, come suggerisce lei, meriterebb­e un segno che ne celebri la statura intellettu­ale e storica. La vicenda (tribolata, ma a lieto fine) delle mascherine donate dai cattolici cinesi a Brescia è uno dei tanti frutti della riscoperta di padre Aleni che ha avuto in mons. Antonio Fappani il pioniere e l’infaticabi­le promotore. Le mascherine sono un frutto, inatteso ma evidente e concreto, di come la cultura sappia costruire ponti, e sia la via di una globalizza­zione del sapere e della fratellanz­a.

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