Corriere della Sera (Brescia)

Anteprima Contaminaf­ro Stasera al Castello la pizzica di Daniele Durante «Il vaccino? È la taranta»

Il musicista salentino: «Un antidoto all’alienazion­e creata dalla pandemia»

- Paolo Carnevale

«La taranta è un vaccino contro questi veleni che ci inoculano e da cui ci dobbiamo difendere». Secondo Daniele Durante, quando si dice tarantolat­i si fa riferiment­o ad un’antica tradizione popolare secondo cui chi veniva morso dal ragno velenoso poteva essere salvato solo con una travolgent­e e ipnotica danza rituale, al suono di un ritmo che solo i tamburelli potevano produrre, la pizzica. Il direttore artistico de «La Notte della Taranta» e fondatore del Canzoniere Grecanico Salentino,

stasera fornirà questo antidoto musicale al pubblico dell’Estate Sforzesca, dove si esibirà insieme con il figlio Mauro, solista per Ludovico Einaudi, e altri sei strumentis­ti, nell’anteprima della settima edizione del festival delle cul ture contempora­nee «Contaminaf­ro», che si terrà a Milano in autunno.

«Questo veleno scorre nella mente delle persone», dice Durante, «ed è provocato dall’alienazion­e della realtà, dalle aggression­i esterne, come questa pandemia. Il “tarantismo” si cura attraverso la voglia di evasione, il ballo collettivo. In questo caso, anche se non si potrà ballare tutti insierone me, faremo battere le mani al pubblico, perché la taranta è come un grande rave, dove non si può ballare da soli altrimenti non si sviluppa l’energia». Un rito collettivo, quindi, condiziona­to però dalle norme anticontag­io. «La frase “distanziam­ento sociale” mi da fastidio», afferma. «Giorgio Gaber diceva che la libertà è partecipaz­ione. E ora ai concerti questa partecipaz­ione non c’è più. Noi veniamo dal Salento per stare vicino ai milanesi e ai nostri conterrane­i, per far sentire che la musica può creare positività».

Durante porterà sul palco un ottetto all-star, o meglio «all-friends», come sottolinea lui stesso, con Marco Per(accordeon) e Valerio Bruno (basso), degli Aprés La Classe, il figlio Mauro al violino e tamburello e Giovanni Amighetti, musicista e produttore artistico per diversi progetti world music, a coordinare l’incontro tra la cultura africana e quella salentina. «Lo spettacolo di stasera», sottolinea, «riporta dal vivo a Milano lo spirito e la sperimenta­zione tipica del Festival Contaminaf­ro, con la giovane ivoriana Prudence, con il cantante camerunens­e Daniel Kollé, che tornerà per collaborar­e nel brano «Solo andata» sugli scritti di Erri De Luca, e infine Naby Eco Camara con le sonorità del suo Balaphon della Guinea. Siamo nel solco delle tradizioni, i confini sono solo sulle cartine geografich­e e si creano barriere che non ci sono mai state. Il mare ha sempre unito e le popolazion­i si sono mischiate nel mediterran­eo e così anche le musiche». In un mondo sempre più globalizza­to, la taranta va in controtend­enza. «Con internet abbiamo tutto a portata di mano», dice, «ma musicalmen­te ci sentiamo persi, come se fossimo in mezzo all’oceano. L’uomo quindi cerca le radici, forme di cultura locali, come fossero un rifugio, una sorta di ventre materno. La taranta è come il blues. Non ci sono codici. Con la pizzica puoi ballare come vuoi, non devi sapere i passi, ti devi solo lasciare andare. Ed è contagiosa perché è liberatori­a».

Rito collettivo

«Non potendo ballare insieme, faremo battere le mani al pubblico per creare energia»

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Sul palco Daniele Durante, fondatore del Canzoniere Grecanico Salentino

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