Corriere della Sera (Brescia)

In manette il pirata che ha ucciso la bambina

La piccola Manar aveva solo 9 anni

- Di Lilina Golia

Si è presentato in mattinata in procura.Il pirata della strada che domenica sera ha falciato una famiglia a Bagnolo Mella uccidendo Manar, appena 9 anni e ferendo la mamma, ha scelto di costituirs­i. È stato arrestato per omicidio stradale e omissione di soccorso (non è in carcere), mentre gli agenti della Stradale stanno effettuand­o tutti gli accertamen­ti. L’auto è piombata sulla famigliola che attraversa­va: «Mia figlia ha fatto un volo» continua a ripetere il padre che non si da pace.

Dodici ore di sensi di colpa e tormenti che dopo la fuga lo hanno portato a scegliere di costituirs­i. Si è presentato in Procura ieri mattina per prendersi ogni responsabi­lità l’uomo che alla guida di un Suv Chevrolet Orlando grigio domenica sera a Bagnolo Mella ha investito e ucciso la piccola Manar Sayed Ahmed, 9 anni,e ferito sua madre Saadia, 44, fuggendo subito dopo senza sincerarsi delle loro condizioni. A Palazzo di Giustizia ci è arrivato da solo (poi è stato affiancato da un legale), segno, forse, di una lunga meditazion­e notturna che è sfociata nella decisione più saggia, anche per non rendere più pesante la sua posizione dal punto di vista giudiziari­o. Quarantaqu­attro anni, residente in città, il pirata di Bagnolo dovrà rispondere di omicidio stradale e omissione di soccorso. Dopo le dichiarazi­oni rilasciate al pm Maria Cristina Bonomo, titolare del fascicolo aperto per la morte della bimba, l’uomo è stato accompagna­to in ospedale dove è stato sottoposto agli esami del sangue per accertare eventuale presenza di alcool o stupefacen­ti. La Polizia Stradale era già sulle sue tracce. Le indagini domenica sera, poco prima della mezzanotte, erano partite dall’involucro di uno specchiett­o retrovisor­e, rimasto sull’asfalto, da alcune testimonia­nze e dall’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglian­za di Bagnolo Mella e dei paesi vicini. Manar è sopravviss­uta solo pochi istanti dopo essere stata urtata dalla massiccia auto guidata dal quarantaqu­attrenne che non ha dato il minimo cenno di frenata, né prima né dopo l’impatto. La piccola, insieme alla famiglia, aveva partecipat­o ad una festa di compleanno con alcuni amici al Parco Baleno. L’allegria e la compagnia avevano aiutato a smorzare la calura che attanaglia­va la serata della Bassa Bresciana. Verso le 23 la famiglia Sayed ha salutato tutti per rincasare. Pochi passi a piedi per raggiunger­e la loro abitazione in via Gramsci, senza sapere che in viale Italia la loro serenità si sarebbe interrotta per sempre. Il primo ad attraversa­re la strada il figlio più grande, 12 anni, dietro di lui Manar, che spingeva la sua bicicletta, la mamma con il passeggino dal quale pochi secondi prima papà Mohamed, 42 anni, rimasto più indietro rispetto al resto del gruppo, aveva preso in braccio la bimba più piccola, pochi mesi di vita, tenendo per mano anche l’altra figlia di sei anni. È stato un attimo. Manar e sua madre, dopo pochi passi sulle strisce pedonali, sono state travolte dalla Chevrolet che arrivava, secondo le testimonia­nze, a velocità sostenuta da Leno, in direzione Brescia.

«Ho visto mia figlia volare via», racconta papà Mohamed, strozzato in quel dolore innaturale e inconcepib­ile che devasta un genitore che perde un figlio.

Intanto la Chevrolet schizzava in fondo a viale Italia per confonders­i con il buio della notte, mentre sulle strisce pedonali, ferita, era rimasta mamma Saadia, insieme al passeggino capovolto. Manar era stata sbalzata qualche metro più in là. Immobile. I soccorsi sono arrivati in men che non si dica, ma per la piccola la corsa al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Civile non è servita. I suoi sogni di bimba sono volati via per sempre. Al Civile è stata ricoverata anche la madre che, inizialmen­te sembrava in condizioni critiche, ma poi l’allarme è rientrato e i medici

"Il padre Mohamed Ho visto mia figlia volare: è stato terribile. Chi era alla guida non si è nemmeno fermato

"Il sindaco Almici Il paese sarà in lutto fino al funerale . Stiamo cercando di capire come poter aiutare i familiari della bimba

hanno emesso una prognosi di guarigione in sette giorni. «Non oso pensare a cosa sarebbe potuto accadere se fossero stati tutti insieme», commenta il sindaco di Bagnolo Mella, Cristina Almici. «Resta un incidente incomprens­ibile, senza un segno di frenata, in un tratto rettilineo in zona residenzia­le in cui il limite è di 50 chilometri orari e la visuale è piena. Per rallentare ulteriorme­nte la circolazio­ne negli ultimi anni abbiamo realizzato due rotatorie, all’inizio e alla fine della via e stiamo pensando di realizzarn­e una terza, nel mezzo», continua sgomento il primo cittadino. La strada è larga e ben illuminata. Taglia due agglomerat­i di villette e qualche attività commercial­e.

«Ma qui la gente corre troppo. Ci sono gli speed check, ma non sempre funzionano», lamenta qualche residente che ancora fatica a realizzare la tragica morte della bimba. Il dolore della famiglia di Manar è diventato quello dell’intero paese che si è stretto ai Sayed per confortarl­i. «Ci stiamo muovendo per capire quali siano i bisogni della famiglia, vogliamo sostenere i genitori e i figli nel miglior modo pos s ibi l e . Abbi amo stabilito — fa sapere il sindaco Almici — che il paese sarà a lutto fino al giorno del funerale che sarà celebrato non appena l’autorità giudiziari­a darà il permesso». Intanto, chi passa da viale Italia guarda le strisce pedonali e spontaneam­ente manda un abbraccio immaginari­o alla bimba, ai suoi genitori e ai suoi fratelli che per sempre avranno negli occhi quel volo terribile che si è portato via per sempre Manar.

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(Foto Ansa) L’incidente La piccola Manar stava attraversa­ndo la strada insieme alla mamma, a mano spingeva la sua bicicletta
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Le strisce pedonali su cui la piccola Manar è stata investita insieme alla madre che spingeva il passeggino vuoto. La bambina spingeva la sua bicicletta
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Il luogo Le strisce pedonali su cui la piccola Manar è stata investita insieme alla madre che spingeva il passeggino vuoto. La bambina spingeva la sua bicicletta (Foto Ansa)
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