La parola agli azionisti
Intesa-Ubi Banca Mercato e analisti promuovono l’Ops
Nonostante il parere unanimemente negativo espresso dal Cda di Ubi Banca venerdì scorso durante la presentazione dell’aggiornamento al piano industriale 2020-22, mercato e analisti finanziari sembrano promuovere l’Offerta di pubblico scambio lanciata il 17 febbraio da Intesa Sanpaolo. All’apertura, ieri, del periodo di adesione all’Ops che si concluderà il prossimo 28 luglio, i titoli delle due banche hanno infatti registrato ottime performance, con Ubi che ha totalizzato un +4,20% a 3,203 euro (14,5 milioni i pezzi scambiati, valore superiore alla media) e Intesa un +2,60% a 1,7922 euro per azione. Positive anche le valutazioni degli analisti, secondo cui l’Ops sarebbe «da accettare» perché l’operazione starebbe già sostenendo il prezzo delle azioni e potrebbe generare più valore che se Ubi restasse da sola».
Nonostante il parere unanimemente negativo espresso dal Cda di Ubi Banca venerdì scorso durante la presentazione dell’aggiornamento al piano industriale 2020-22, mercato e analisti finanziari sembrano promuovere l’Offerta di pubblico scambio lanciata il 17 febbraio da Intesa Sanpaolo.
All’apertura, ieri, del periodo di adesione all’Ops che si concluderà il prossimo 28 luglio, i titoli delle due banche hanno infatti registrato ottime performance, con Ubi che ha totalizzato un + 4,20% a 3,203 euro (14,5 milioni i pezzi scambiati, valore superiore alla media) e Intesa un +2,60% a 1,7922 euro per azione.
Positive anche le valutazioni degli analisti, secondo cui l’Ops sarebbe «da accettare»: dato che attualmente le azioni della banca guidata da Victor Massiah trattano a premio sul concambio. «Suggeriamo di accettare l’offerta, perché sta già sostenendo il prezzo delle azioni e potrebbe generare più valore che se Ubi restasse da sola» è la riflessione di Kepler Cheuvreaux. Dal canto sui, Equita suggerisce agli azionisti di Ubi Banca «di aderire all`offerta» di Ca’ de Sass «che ha garantito un premio del 28% rispetto ai prezzi precedenti la data dell`annuncio», mentre nel caso in cui l’Ops fallisse il titolo rischia di «subire una contrazione con effetto negativo sul prezzo stimabile in circa 30%».
Non è poi piaciuta agli analisti la mossa del Cda di Ubi, venerdì, di rivedere al rialzo il piano cedole al 2022, parlando di un potenziale monte dividendi di 840 milioni di euro, circa 330 milioni in più rispetto a quanto previsto dal piano annunciato a febbraio. Secondo Fidentiis si tratterebbe di una «mossa difensiva da parte di Ubi», presentata «per dare al management la possibilità di dimostrare perché l’offerta di Intesa Sanpaolo deve essere respinta. Più dura Bofa-Merril Lynch, secondo cui le argomentazioni con cui il cda di Ubi ha bocciato l’offerta sono «bizzarre» e i target del nuovo piano «troppo elevato » , specialmente considerando che Ubi «storicamente fissa obiettivi troppo ottimisti».