Il 56,6% dei bresciani promuove Del Bono
Nella classifica de Il Sole il primo cittadino di Brescia è in 32esima posizione
Fosse ricandidabile il sindaco Emilio Del Bono sarebbe sicuro di essere rieletto al primo turno: piace infatti al 56,6% dei bresciani. È il risultato della classifica de Il Sole 24 Ore che lo colloca in 32esima posizione. Non proprio tra i primi, ma quel che conta è il gradimento.
Il sindaco Emilio Del Bono ha ben 31 sindaci davanti ma se si votasse domani mattina vincerebbe di nuovo a mani basse. Al primo turno, peraltro, esattamente come accadde due anni fa. La speciale classifica dei sindaci d’Italia è stata pubblicata ieri dal Sole 24 Ore del lunedì, un sondaggio capoluogo per capoluogo con interviste telefoniche per chiedere il gradimento complessivo e un eventuale voto. Sul podio ci sono tre sindaci di centrosinistra: Antonio Decaro di Bari con quasi il 70% dei consensi, Cateno De Luca di Messina con il 67 e passa percento e Giorgio Gori di Bergamo con poco meno del 64%. Tutti alla guida di coalizioni di centrosinistra e tutti in crescita di gradimento rispetto a un anno fa. Del Bono deve accontentarsi della 32esima posizione ma tutto sommato è poco importante. Quel che più conta è che il suo gradimento sia superiore al 50%, sufficiente per essere eletto al primo turno in caso di elezione. Ebbene, Del Bono è al 56,6%, un risultato più che soddisfacente, che va ad aggiungersi al fatto che l’indice di gradimento sia in crescita di 2,7 punti percentuali. Insomma, il giudizio positivo o negativo da una città con l’altra può cambiare, magari i bresciani sono più severi e meno propensi ad elargire voti alti, o semplicemente dipende anche dalle capacità mediatiche del primo cittadino. Non sappiamo, però gradimento e indici suonano come una conferma positiva sia rispetto al voto del 2013 che a quello del 2018. Certo, il terzo posto di Gori a Bergamo un po’ potrebbe rodere, così come 13esimo di Palazzi a Mantova, ma comunque molto meglio di Sala (Milano), che deve accontentarsi della 52esima posizione, e molto meglio del veronese Sboarina, solo 84esimo e in caduta libera di consensi (-8,5 punti percentuali in un anno). Per non parlare dei sindaci delle grandi città che, a parte la mezza classifica di Sala, affollano le ultime posizioni. Orlando a Palermo ha preso solo il nero della maglia della squadra locale, è ultimo in classifica con uno scarso 38% e in caduta libera di consensi. Meglio, ma di poco fa Virginia Raggi a Roma, 38,2% di consensi, e crollo di 29 punti percentuali in un anno. Ecco, a proposito della Raggi, di sicuro un bel dilemma provare a sostenerla o fare un’alleanza negli annusamenti un po’ maldestri tra Cinque Stelle e Pd.
E Del Bono? Peccato per lui che non possa ricandidarsi, è al secondo mandato e la legge vieta il terzo. Col risultato, a metà del secondo mandato, che alcuni pensano e tramano (bonariamente, si fa per dire) per individuare il prossimo candidato (Alfredo Bazoli o il rettore Maurizio Tira sono nomi ricorrenti, anche se non si sa ancora cosa ne pensino gli interessati). Lui, l’attuale sindaco, tiene il freno dei gossip e forse anche dei cavalli che crescono in casa. L’assessore Federico Manzoni viene considerato un papabile (ma ha un respiro tecnico che a volte lo irrigidisce), il presidente del consiglio comunale Roberto Cammarata scalpita e talvolta scivola (sui social: dovrebbe usarli con più parsimonia). Il Sole ha fatto la classifica anche dei presidenti di Regione. Zaia (Veneto) stacca tutti, Fedriga (Friuli) segue a ruota, molto bene va anche Bonaccini (Emilia Romagna). Nella parte più che bassa annaspa Fontana: stai a vedere che la gestione Covid un po’ conta.