Con You Justice il tribunale diventa digitale
You Justice è il nome del nuovo social web giuridico creato dall’avvocato bresciano Federico Vincenzi, 20 anni di esperienza nel mondo dell’avvocatura, cultore di informatica giuridica presso la Statale di Milano, il quale ha programmato una piattaforma online per dirimere in modo stragiudiziale le diatribe. «L’idea — spiega — è nata grazie a una causa legale tra parenti durata molti anni». Il social web consente a due sfidanti di essere invitati da un terzo (amico, collega o parente) che vuole ricostruire il dialogo tra i due. La logica è quella di creare una vera e propria sfida tra due contendenti che prendono il nome nell’anonimato di Optimus e Perfectus. «Si crea un duello con un mediatore e altrettanti giudici (nel numero massimo di 11 persone) al fine di ricostruire il dialogo tra i due contendenti attraverso una vera e propria challenge. La dinamica è social ma la capacità di risoluzione delle questioni legali è breve ed efficace non passando attraverso i tribunali ma tramite un mediatore che risolve il conflitto secondo buon senso». You Justice non è uno strumento di arbitraggio formale — i cosiddetti Online Disputer Solution — ma un social web capace di risolvere dispute senza emettere giudizi vincolanti prima dell’eventuale transito in tribunale. È in fase di formazione dal 2014 ma solo nel 2019 Vincenzi è riuscito a concretizzare il progetto trovando il giusto supporto tramite due software house, Palmabit e AppY Lab, che hanno curato la progettazione e la realizzazione della piattaforma. «Il software non è brevettabile perciò ho strutturato una piattaforma web e ho protetto l’idea come opera letteraria secondo la tutela concorrenziale di mercato — racconta l’avvocato —: a oggi non c’è ancora una app You Justice ma ho speso le mie competenze e il mio tempo in questo progetto e sono alla ricerca di un investitore poiché credo che You Justice rappresenti una nuova frontiera nel mondo del dibattimento capace di risolvere contenziosi prima di entrare nei tribunali stimolando la riflessione comune per raggiungere un punto d’incontro. È un ausilio prezioso al fine di agevolare la pace e la serenità su aspetti concreti della nostra vita e, al tempo stesso, uno strumento in grado di aiutare a snellire i tempi processuali riducendo i contenziosi legali minori nei tribunali» conclude Vincenzi.