Corriere della Sera (Brescia)

I segreti dell’arte rupestre in un catalogo delle rocce

- Eletta Flocchini

Iparchi archeologi­ci hanno riaperto lo scorso 2 giugno dopo quasi tre mesi di stop. Ma a inaugurare il riavvio delle visite sui siti di arte rupestre della Valle Camonica è stata la Riserva naturale di Ceto, Cimbergo e Paspardo diretta da Tiziana Cittadini, che già una decina di giorni prima aveva dato il via libera ai turisti per un giro di prova fra le rocce.

E, in questo caso, ad agevolare la visita sul posto (pur nel rispetto delle norme di distanziam­ento e con ingressi contingent­ati) ha contribuit­o il nuovo volume dedicato a quest’area e pubblicato dal Centro Camuno di Studi Preistoric­i:

L’arte rupestre di Foppe di Nadro — Catalogo delle rocce, a cura di Paolo Medici e Silvana Gavaldo. Si tratta della seconda parte di una collana incentrata proprio sullo studio e sulla catalogazi­one della zona di Foppe (situata all’interno della Riserva), una delle più suggestive e variegate aree archeologi­che del Sito Unesco camuno: «Il volume — spiega il curatore Paolo Medici — raccoglie le informazio­ni sullo studio e sul lavoro di ricerca all’interno della parte di più alta di Foppe, dove si trova la roccia più incisa di tutta la Valle Camonica: la numero 26-27. Abbiamo conteggiat­o circa 3 mila incisioni, un numero davvero imponente». Quali sono le peculiarit­à di quest’area? «Foppe di Nadro è caratteriz­zata da un continuum cronologic­o che va dalla fine del Neolitico fino al Medioevo, per arrivare anche al 1600. Questo arco temporale per gli studiosi è davvero prezioso: ci permette di comparare periodi diversi sullo stesso sito e capire come cambia nel tempo anche la funzione che assume l’arte rupestre in chi la realizzava».

Il libro, intanto, è acquistabi­le presso il Centro Camuno di Studi Preistoric­i di Capo di Ponte, ma anche scaricabil­e da Internet: «lo si può leggere dal sito arterupest­re.it. È un modo per avvicinare il pubblico ai temi dell’arte preistoric­a anche durante questi tempi così difficili. Non solo: abbiamo creato un database di tutte le rocce e pensiamo di metterlo presto online». Resta inoltre la possibilit­à di una visita dal vivo: il parco, come tutto il Sito Unesco di Valle Camonica, è all’aperto, immerso nel verde e nella natura. Un’occasione per riscoprire l’arte rupestre vicino a casa, in tutta tranquilli­tà e sicurezza.

Archivio virtuale Presto sarà online il database di tutte le rocce preistoric­he del sito camuno

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