Corriere della Sera (Brescia)

Eliporto in città: «Offerta Areu fuori mercato»

- ( p.gor.)

Un’altra infrastrut­tura bresciana invocata da (troppi) anni è l’eliporto, ovvero la base Hems dove fare atterrare il giallo elicottero salva-vite che stazione (in deroga alla normativa Enac) agli Spedali Civili. Per ragioni di sicurezza potrà solo portare i pazienti gravi all’ospedale ma poi dovrà stazionare in un’area adeguata. Da anni Areu (l’azienda regionale emergenza urgenza) è alla caccia di un sito in città, meglio se vicino all’autostrada e alla tangenzial­e, visto che la scia luminosa dei veicoli facilita le operazioni di atterraggi­o notturno. Fino ad un paio di anni fa sembrava decollare l’opzione via Caprera, ma il sito — contenente scorie d’acciaieria — andava prima messo in sicurezza e vista la mole di cavilli previsti dalla normativa ambientale l’ipotesi è naufragata. A febbraio Areu ha indetto una manifestaz­ione d’interesse per trovare questa benedetta area, tra le proposte arrivate è stata ritenuta idonea quella della società Siab, proprietar­ia di un terreno di 48 mila metri quadri in via Ghislandi, davanti alla Motorizzaz­ione. Ma ha offerto ai proprietar­i 6,5 euro a metro quadro. «Una cifra per nulla congrua con gli importi corrispost­i da enti pubblici per l’acquisto di terreni destinati ad opere di pubblica utilità nel comune di Brescia» precisa Siab. Già. L’acquisto di terreni funzionali al metrò in zona Volta (correva l’anno 2009) vennero pagati 25 euro a metro quadro. Per il futuro tram si calcolano importi fino a 40 euro a mq. Areu in estate ha chiesto all’Agenzia delle Entrate di stabilire il valore del terreno. Servono 6 mesi per la risposta (sei mesi?) attesa per l’inizio del 2021. Nel frattempo Areu ha previsto di utilizzare da aprile e per due anni — il tempo necessario a realizzare la nuova base in città — l’aeroporto di Montichiar­i per parcheggia­re il nuovo elicottero (già acquistato) che essendo più grande non entra nemmeno nell’hangar (in deroga) del Civile. Qualche lavoro di adeguament­o all’aeroporto di Montichiar­i dovrà essere fatto (lavori che avranno un costo). Infine va risolto il tema urbanistic­o. La società Siab il 9 novembre ha chiesto alla Loggia una variante urbanistic­a per trasformar­e l’area agricola di via Ghislandi in area per servizi pubblici (come era del resto nel Piano Regolatore Benevolo del 1980). Anche qui si dovranno attenere i tempi lunghi della burocrazia. Insomma, se tutto andrà bene Brescia dovrà attendere altri due anni per riavere il suo giallo elicottero salvavite.

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