«Free Vax» Secondo il Tar il ricorso pare inammissibile
La difesa rinuncia, l’udienza nel merito entro la fine dell’anno Ma per i giudici non sembra sussistano i presupposti dell’azione
«Non paiono sussistere i presupposti per l’ammissibilità del ricorso collettivo». Si è espresso in questi termini, senza entrare però nel merito, il Tar di Brescia nell’ordinanza pubblicata ieri sul ricorso presentato dai sanitari no vax contro l’obbligo vaccinale. Il Collegio ha deciso inoltre di porre a carico delle parti rinuncianti le spese della fase cautelare ed ha elencato le ragioni di tale scelta. Tra queste anche il fatto che non sembrerebbero sussistere i presupposti per l’ammissibilità del ricorso collettivo e cumulativo.
«Non paiono sussistere i presupposti per l’ammissibilità del ricorso collettivo». Si è espresso in questi termini, senza entrare però nel merito, il Tar di Brescia nell’ordinanza pubblicata ieri sul ricorso presentato dai sanitari no vax contro l’obbligo vaccinale.
Mercoledì scorso in via Zima c’è stata la camera di consiglio fissata per la trattazione dell’istanza cautelare. In quest’occasione il difensore di parte ha rinunciato alla richiesta di sospensiva degli atti impugnati. Il Collegio ha deciso inoltre di porre a carico delle parti rinuncianti le spese della fase cautelare ed ha elencato le ragioni di tale scelta. Tra queste anche il fatto che non sembrerebbero sussistere i presupposti per l’ammissibilità del ricorso collettivo e cumulativo. «Atteso che — si legge nell’ordinanza — gli stessi non sono singolarmente qualificati né rispetto alle distinte categorie professionali contemplate dalla norma né quali destinatari di specifici atti e che tali carenze precludono qualsiasi accertamento sulla sussistenza delle condizioni dell’azione e sulla tempestività del gravame».
E ancora. «Considerato altresì che impregiudicate le questioni sulla fondatezza delle diverse questioni di costituzionalità prospettate, non paiono, allo stato, prive di rilievo le eccezioni preliminari prospettate dalle amministrazioni resistenti — che incidono sull’ammissibilità delle stesse questioni di costituzionalità — sotto il profilo della carenza di interesse al ricorso, in relazione al carattere endo-procedimentale degli atti impugnati, qualificabili come mere comunicazioni di avvio del procedimento previsto dal decreto legge 44/2021 e quindi prive di diretta lesività, nonché dell’assenza della condizioni dell’azione per 23 ricorrenti, che non risultano destinatari delle nominate comunicazioni».
Ricordiamo che il ricorso è stato presentato da oltre un centinaio di sanitari no vax della Lombardia orientale contro le Ats di Brescia, Bergamo, Val Padana e Ats della Montagna, enti a cui spetta il compito di stabilire un’eventuale sospensione dell’attività lavorativa di medici ed operatori sanitari che decidono di rifiutare la vaccinazione anti covid e che si trovano a contatto con i pazienti.
Sul fronte decessi invece dopo un mese senza vittime in provincia di Brescia si torna a morire a causa del Covid: ieri ha perso la vita un 91enne residente a Nave. Per quanto riguarda il conteggio dei positivi il numero dei nuovi contagi è di 20 casi, tre in meno rispetto a quelli di ieri.