La sfida di Nonsololuce: dai fornelli dei ristoranti alle lampade di design
Reinventarsi durante la pandemia puntando su una formula di artigianato insolita, quella delle lampade personalizzate, aprendo bottega. Questo il cambio di vita di Cristian Matera, da sempre dietro ai fornelli di ristoranti bresciani e del territorio, e di sua moglie Simona Carbone, educatrice professionale di neuropsichiatria infantile. Nonsololuce nasce dentro le mura di casa: quella di realizzare lampade con materiali di riuso (come vasi per confetture e sottaceti) una passione che li unisce nei momenti di condivisione da più di otto anni: «Lavorando nella ristorazione tornavo a casa ad orari improponibili, capitava che all’una di notte provassimo a creare delle lampade». Un hobby che desta interesse tra gli amici che notano le prime produzioni in house, poi l’arrivo del Covid-19 e il fermo della ristorazione, la perdita del lavoro. «A maggio 2020 non c’erano buone prospettive per la stagione, un giorno camminavo con mio figlio e il nostro cane Blu, passai davanti alla vetrina di un locale vicino a casa, c’era scritto in affitto», racconta Matera. A settembre apre il negozio in via Gabriele Rossetti a Brescia e a meno di un anno dall’avvio dell’attività le lampade vendute sono più di 400, in tutte le regioni d’Italia meno la Sardegna. «Dopo aver riflettuto sulle possibilità di aprire una nuova realtà abbiamo deciso di provarci, mia moglie ha pensato ad una raccolta fondi che ci ha permesso di coprire alcune spese iniziali e poi siamo partiti». Una luce che si è accesa nel «periodo più brutto degli ultimi trent’anni», sottolinea Matera.